Mutui Online per Repubblica ha realizzato una mappa che mostra la situazione dei mutui nella Penisola. Gli importi più salati si registrano in Trentino Alto-Adige, Lombardia e Lazio
Il mercato dei mutui si sta adeguando alle strette monetarie operata dalle banche centrali, aumentando il costo delle rate. L’Italia, ovviamente, non è esente dai rialzi.
Mutui Online per Repubblica ha realizzato una mappa relativa ai valori medi di finanziamento, per quanto tempo e su quali immobili vengono riportati. Gli importi più salati si trovano in Trentino Alto-Adige, con 189.412 euro medi nel 2022, in Lombardia, con 155.104 euro (all’aumento incide soprattutto Milano) e nel Lazio, con 153.199 euro (soprattutto a Roma).
Nelle Regioni del Sud, invece, gli importi più bassi si trovano in Molise, con 102.256 euro, e in Calabria con 109.320 euro.
Molto importante il dato del loan to value (rapporto prestito/valore) è particolarmente interessante, perché rivela molto sia sul valore dell’immobile acquistato, sia sul mutuo: più alta è la sua percentuale, più il mutuo è considerato rischioso, perché difficilmente ripagabile. Le percentuali più alte sono state registrate in Calabria, Sicilia Sardegna, e in Friuli Venezia-Giulia, unica Regione del Nord nella quale si segnale una percentuale superiore al 70%.
La durata, invece, varia dai cinque ai 40 anni, anche se nella maggior parte dei casi non supera quasi mai i 30 anni. I valori più bassi sono stati segnalati in Basilicata e Calabria, che si aggirano tra 20,9 anni e 21,2 anni, mentre il valore più alto è quello della Valle d’Aosta, vicino ai 25 anni.
L’Italia si colloca tra i primi Paesi in Europa per le condizioni dei tassi dei mutui variabili, mentre tra gli ultimi per quelli fissi. Come sottolineano Mutui.it e Facile.it., nessuno tra i Paesi analizzati offre un tasso iniziale migliore di quello italiano, dove partono da 1,32%. In Portogallo si attestano a 1,87%, in Svizzera al 2%, nel Regno Unito a 2,34%.
I tassi fissi, invece, nella Penisola partono da 2,89%: solo grecia e Germania superano questo dato con, rispettivamente, il 3,20 e il 3,12%.