
Chiudono sopra la parità le altre Borse, dopo la partenza positiva di Wall Street. Corrono il petrolio, per l’uragano Ian, e il gas, per i guasti a Nord Stream
Piazza Affari non riesce ad agganciare Wall Street e le altre Borse europee, che hanno virato al rialzo sul finale di seduta. Il Ftse-Mib ha siglato gli scambi riducendo consistentemente le perdite, ma restando in calo dello 0,52%. A Londra l’Ftse 100 avanza dello 0,26% a 7.002,42 punti. A Francoforte il Dax sale dello 0,36% a 12.183,78 punti e a Parigi il Cac 40 segna +0,19% a 5.765,01 punti.
Lo spread Btp-Bund termina a 242 punti la seduta di oggi, -3,13% rispetto alla chiusura di ieri. Il rendimento del decennale si attesta a +4,56%.
Tranne Milano, quindi, i mercati hanno chiuso in leggero rialzo dopo una seduta particolarmente volatile a causa dei forti movimenti dei tassi obbligazionari e dell’annuncio di un intervento della Banca d’Inghilterra per calmare le tensioni.
Il petrolio Wti guadagna al Nymex il 3,4% a 81,23 dollari al barile, dato che il passaggio dell’uragano Ian sul golfo del Messico sta causando una riduzione della produzione negli Stati Uniti. A questo proposito, il presidente Joe Biden ha detto poco fa, rivolgendosi all’industria petrolifera: «Lasciatemelo ripetere: non usate quello che sta avvenendo come una scusa per aumentare i prezzi della benzina o truffare il popolo americano».
Torna sotto la soglia dei 200 euro per megawattora il prezzo del gas naturale, che comunque registra un progresso del 6,5% a 198 euro, dopo le falle su Nord Stream.
Sul valutario, l’euro recupera terreno a 0,963 dollari (0,9598 ieri in chiusura), dopo i minimi da 20 anni raggiunti lunedì. La moneta unica vale anche 139,2 yen (139,05), mentre il rapporto dollaro/yen è a 144,45 (144,82), dopo un top a 144,85 vicino alla soglia psicologica dei 145 yen.
Sull’azionario milanese, bene oil e utility, deboli le banche, in coda Leonardo (-5,39%) che ha l’11% del fatturato in sterline, male St (-2,56%) con Apple (-4% a Wall Street) pronta a fare marcia indietro sugli aumenti di produzione.