
I timori di una recessione globale, che hanno spinto il barile sulla soglia degli 80 dollari, devono fare i conti con il livello straordinariamente basso delle scorte
Sembra destinata a interrompersi la fase ribassista dei prezzi dei carburanti alla pompa che dura ininterrottamente da inizio settembre. È quanto emerge dai dati del ministero dello Sviluppo economico elaborati dalla Staffetta.
Sui mercati petroliferi il vento pare cambiare direzione: i timori di una recessione globale, che hanno spinto il barile sulla soglia degli 80 dollari, devono fare i conti con il livello straordinariamente basso delle scorte. Nuovo forte rialzo anche per le quotazioni dei prodotti raffinati, il terzo consecutivo per la benzina, il secondo per il gasolio.
Nel frattempo, queste le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,647 euro/litro (-5 millesimi, compagnie 1,647, pompe bianche 1,646), diesel a 1,751 euro/litro (-4, compagnie 1,751, pompe bianche 1,750). Benzina servito a 1,794 euro/litro (-4, compagnie 1,836, pompe bianche 1,710), diesel a 1,895 euro/litro (-4, compagnie 1,937, pompe bianche 1,811).
Gpl servito a 0,792 euro/litro (invariato, compagnie 0,797, pompe bianche 0,786), metano servito a 3,046 euro/kg (+1, compagnie 3,221, pompe bianche 2,903), Gnl 3,238 euro/kg (+1, compagnie 3,365 euro/kg, pompe bianche 3,146 euro/kg).
Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,755 euro/litro (servito 2,021), gasolio self service 1,851 euro/litro (servito 2,109), Gpl 0,894 euro/litro, metano 3,710 euro/kg, Gnl 3,422 euro/kg.