
Alla vigilia della riunione dei ministri prevista domani, van der Leyen ribadisce la sua contrarietà a fissare un prezzo massimo al gas
«La Ue dovrebbe impegnarsi con i fornitori di gas credibili per raggiungere, nel quadro di uno schema ragionevole, dei punti di riferimento comuni per ridurre i prezzi salvaguardando la sicurezza delle forniture e sviluppando una partnership stabile di lungo termine durante la transizione energetica».
È questa la conclusione cui arriva la Commissione europea che, in un ‘non paper’ già presentato agli Stati e oggetto domani della riunione straordinaria dei ministri dell’energia a Bruxelles, conferma il suo giudizio negativo sulla fissazione di un tetto al prezzo all’ingrosso del gas generalizzato (non solo del gas russo, dunque). Lo riporta Radiocor.
Il negoziato fornitore per fornitore, come quello di fatto già avviato con la Norvegia, per esempio, è per la Commissione von der Leyen l’opzione preferita, l’obiettivo chiave per assicurare prezzi bassi per i consumatori già quest’inverno.
Sono 15 i governi che si sono schierati a favore di un price cap generalizzato: tra questi l’Italia – che sponsorizza questa soluzione da mesi – e anche la Francia che si è inserita nella lista l’altro giorno differenziandosi dalla Germania che sta facendo di tutto per frenare una decisione generalizzata sul limite di prezzo.
In ogni caso, la Commissione aggiunge ai suoi ragionamenti una scappatoia: La Ue in ogni caso dovrebbe essere pronta a introdurre misure per limita re i prezzi, senza specificare però quali. Domani non sono attese decisioni dei ministri, la partita si giocherà al tavolo dei leader nella riunione dei Ventisette a Praga il 6 e 7 ottobre e in quella due settimane più tardi a Bruxelles.