L’imprenditore romano commenta il mandato d’arresto europeo emesso nei suoi confronti dalla procura di Milano
La Procura di Milano ha emesso un mandato d’arresto europeo nei confronti di Danilo Coppola, l’immobiliarista romano condannato in via definitiva a 7 anni per bancarotta nel caso del crac del del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria.
L’imprenditore ha commentato così il mandato d’arresto: «Nella mia vita potevo pensare che mi capitassero altre disgrazie, che precipitassi con il mio aereo in un temporale, visto l’uso quotidiano in alcuni periodi della mia vita, che mi accadesse un incidente stradale , addirittura che mi potesse venire un male incurabile, ma che accadesse questo no, no assolutamente! Inutile dirle che purtroppo dopo 18 anni di processi, celebrati sempre dalle stesse persone direttamente o indirettamente, è accaduto. Stiamo lavorando per affrontare e risolvere questa disgrazia».
«Oggi a distanza di 18 anni – ha dichiarato Coppola durante una conversazione con FarodiRoma attraverso i suoi familiari – si può fare un processo storico e capire cosa sia veramente accaduto nell’epoca delle scalate bancarie nel nostro paese. Si è voluto far passare alcune persone, all’epoca giovanissime, che stavano insidiando posizioni di potere consolidate in Italia, come dei soggetti fuori dalla legalità .Vi siete domandati come mai una classe imprenditoriale è stata spazzata via, o quasi, con varie inchieste condotte sempre dagli stessi magistrati per anni? La verità è che pezzi della magistratura, da sempre, sono stati camerieri dei poteri forti, alla faccia del libero mercato e dalla meritocrazia».
«Alcuni miei familiari – ha continuato l’imprenditore – sono azionisti della società Tod’s , avendo fatto un investimento a medio-lungo termine. Debbo dire anche che poco tempo fa , come di sovente accade ,molti fondi e imprenditori della finanza anglosassone mi chiesero dove investire e io consigliai di comprare Tod’s, in quanto sul mercato il valore per azione era penalizzato rispetto al vero valore potenziale. Il signor Della Valle , ultimamente ha deciso di lanciare un’OPA a 40 euro ad azione finalizzata al delisting. Non entro nei particolari basta solo leggere le missive inoltrate agli organi preposti dal fondo Tabor, azionista di Tod’s , per comprendere l’anomalia di tale operazione nei confronti dei piccoli e dei medi azionisti, dove mi pare addirittura, temerariamente, si é previsto, notizia di MilanoFinanza, che qualora con l’ OPA non si riuscisse a delistare la società si procederebbe ad una fusione con la controllante e a delistare lo stesso. Se un operazione del genere l’avessi condotta io, mi avrebbero sicuramente arrestato».