
Il presidente dell’Associazione bancaria italiana ha citato le parole del governatore di Bankitalia, che ha invitato a non seguire ciecamente la politica della Fed
Il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, in un suo intervento su Quotidiano nazionale scrive che il discorso di Firenze del 30 settembre scorso del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha straordinaria importanza per il rilievo europeo e internazionale delle sue riflessioni sui modi ed i tempi con i quali combattere l’inflazione e per evitare la recessione.
Il governatore ha invitato a non seguire ciecamente la banca centrale Usa nei prossimi mesi, rilevando che l’area dell’euro è stata investita da uno shock energetico di straordinaria portata, di gran lunga maggiore degli shock petroliferi degli anni Settanta del secolo scorso.
Il governatore Visco ha sottolineato che l’aumento dell’inflazione è accompagnato da un brusco deterioramento delle prospettive di crescita economica che riflette la perdita di potere d’acquisto. In questo contesto – prosegue – rialzi dei tassi eccessivamente rapidi e pronunciati finirebbero per aumentare i rischi di una recessione.
Queste nitide, lungimiranti e coraggiose affermazioni del governatore si basano su molto approfondite analisi della Banca d’Italia, ma possono essere sostenute anche dalla consapevolezza di non voler ripetere non positive esperienze già vissute in passato, scrive Patuelli.
Il presidente osserva poi che le sole misure di politica monetaria, pur indispensabili, non sono sufficienti per abbattere l’inflazione, mentre rischiano di favorire la recessione. Patuelli dà quindi ragione al governatore Visco quando sostiene che garantire il contenimento di questo shock richiederà non solo una risposta incisiva e adeguata da parte della politica monetaria, ma anche la responsabilità delle parti sociali e il contributo della politica di bilancio per non far deragliare il debito pubblico dal percorso di rientro, in rapporto al prodotto interno lordo, iniziato lo scorso anno – un percorso necessario per preservare la possibilità di ritorno a una crescita economica forte e duratura.
Quindi – conclude Patuelli – i tuttora bassi tassi della Bce e gli autorevoli e prudenti indirizzi prospettici del Governatore della Banca d’Italia sono finalizzati a combattere l’inflazione, al tempo stesso sostenendo l’economia e cercando di evitare una nuova recessione.