
Caro bollette: il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, all’assemblea pubblica della Campania, preme per un intervento da parte del governo
«Siamo con il cronometro puntato, non si può assolutamente aspettare. Bisogna intervenire anche soprattutto a livello europeo perche’ il problema dell’energia, come per la pandemia, deve essere assolutamente risolto». Così il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli a margine dell’assemblea pubblica della Campania preme per un intervento da parte del governo.
«Siamo di fronte a nuove e grandi emergenze – aggiunge – da una parte l’inflazione, che ormai sfiora il 9% e dall’altra l’insostenibile caro energia che mette a rischio migliaia di imprese. Bisogna agire immediatamente e la vitale questione energetica deve essere affrontata con un recovery fund e con il controllo dei prezzi di gas ed elettricità».
«Da qui alla prima metà del 2023, secondo le nostre stime, almeno 120mila piccole imprese potrebbero cessare l’attività con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro – prosegue Sangalli – Sono emergenze che si sommano alla debolezza strutturale della crescita e dei consumi unita a una eccessiva pressione fiscale, che caratterizza la nostra economia. Tre sono quindi le grandi emergenze che il nuovo governo si troverà ad affrontare da subito, anche in raccordo con l’Europa: fronteggiare l’emergenza energetica, contenere l’inflazione e contrastare il pericolo recessione».
E sulle elezioni: «Nelle ultime elezioni, abbiamo osservato con preoccupazione la crescita dell’astensionismo di quasi 10 punti percentuali. È come se in questi anni una parte del Paese si fosse chiusa alla partecipazione, come se fosse entrata in un “lockdown civico”, quasi con l’idea che non si possa più fare la differenza davanti ai fenomeni globali».
«E questo atteggiamento individuale – spiega – ha una ricaduta forte anche per le aggregazioni sociali come le associazioni di rappresentanza, come noi. Quante volte in questi anni abbiamo visto nascere dall’esasperazione comitati e aggregati, per lo più virtuali, sempre improvvisati, che approfittano della protesta senza la capacità di proposta».
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