
Oggi escono i dati sui prezzi alla produzione Usa e la Fed pubblica i verbali della riunione di settembre. Inoltre i mercati sono in attesa dei dati sull’inflazione Usa, domani
Avvio in calo per Piazza affari, con il Ftse Mib che parte con una flessione dello 0,1%. L’All share lascia lo 0,07%. Ieri il principale listino di Milano aveva chiuso in calo dello 0,87%, mentre l’indicr complessivo ha perso lo 0,8%. In rosso, ma attorno alla parità, il Dax di Francoforte (-0,04%), mentre a Parigi il Cac40 avanza dello 0,21%. A Londra il Ftse 100 è in progresso dello 0,14%.
I mercati sono in difficoltà e arrancano, ma si aprono spiragli per un possibile vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin al prossimo G20, che si terrà in Indonesia a metà novembre. Il ministro degli Esteri russo Lavrov non lo esclude e anche Biden, intervistato, afferma che non sarà certo lui a cercare l’incontro, ma davanti a un “gesto” da parte dell’omologo russo non si tirerebbe indietro.
In Asia intanto listini sono in calo, ma i future a Wall Street fanno un passo avanti dopo cinque chiusure negative di seguito legate ai tassi in rialzo e al rallentamento dell’economia.
Sull’azionario si fanno sentire anche i ribassi del settore tecnologico, affondato dalla stretta americana sulla vendita di semiconduttori verso la Cina e pesano le accresciute tensioni in Ucraina e la notizia che Shanghai e altre città in Cina hanno intensificato i test e incrementato le misure per arginare la diffusione del Covid.
Cala ancora lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, con il differenziale che segna 236 puntio all’avvio di mercoledì contro i 239 punti di ieri pomeriggio. Dai titoli italiani rendimento al 4,7%, mentre i decennali tedeschi garantiscono il 2,35%.
Apre in lieve rialzo il gas naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam. I contratti futures sul mese di novembre guadagnano lo 0,14% a 157 euro al MWh. Avvio di giornata poco mosso per le quotazioni del petrolio: il greggio Wti cede lo 0,15% rispetto alle quotazioni di ieri sera a New York, a 89,22 dollari al barile. Il Brent sale invece dello 0,10% a 94,38 dollari al barile. Quotazioni dell’Oro in leggero rialzo questa mattina sui mercati delle materie prime: il lingotto passa di mano sul mercato spot a 1.668,9 dollari l’oncia (+0,16%).
Oggi escono i dati sui prezzi alla produzione Usa e la Fed pubblica i verbali della riunione di settembre. Inoltre i mercati sono in attesa dei dati sull’inflazione Usa che verranno diffusi domani, giovedì, e che potrebbero dare nuove armi alla Fed per ulteriori strette.
Oggi parla a Washington Christine Lagarde e i ministri dell’Energia s’incontrano per cercare di risolvere il problema dei rifornimenti energetici invernali. L’Opec pubblica il suo rapporto mensile e parlano Michelle Bowman e Neel Kashkari per la Fed e Jonathan Haskel e Catherine Mann per la Boe.