6 italiani su 10 visitano e acquistano prodotti dai produttori locali; boccata d’ossigeno per ambiente e biodiversità
Per quanto riguarda le vacanze, la via per il cuore di un italiano passa…dallo stomaco. Sarebbero infatti 6 su 10 gli italiani che a prescindere dalla località di villeggiatura nostrana prescelta decidono di visitare malghe, cantine, aziende, frantoi, agriturismi o mercati agricoli per acquistare prodotti locali a chilometri zero secondo un’analisi Coldiretti/Ixè. Diversi i motivi per questa preferenza: poter acquistare prodotti Dop e Igp direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità, e non ultimo il fascino della tradizione e del prodotto artigianale. Addirittura il 17 % degli italiani intervistati sceglierebbe il luogo di villeggiatura proprio in base all’offerta enogastronomica che offre, mentre il 56% lo considera uno dei criteri più importanti nella scelta della destinazione.
D’altra parte il nostro Paese offre una tra le più ricche e salutari tradizioni alimentari al mondo, con oltre 5450 specialità prodotte con metodologie tradizionali vecchie almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello europeo e 415 vini Doc/Docg. L’Italia si conferma inoltre hub d’eccellenza del biologico con circa 86mila aziende agricole certificate, 25mila agriturismi, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e soprattutto numerose occasioni di valorizzazione, dalle sagre alle convention dedicate.
Ma il turismo agroalimentare non fa bene solo all’economia locale. Secondo Coldiretti infatti darebbe ulteriore slancio a metodi e tipicità locali, da razze tipiche di animali a varietà autoctone di prodotti ortofrutticoli. Questo si ripercuote positivamente sulla salute dell’ecosistema, incentivando la presenza di specie non aliene ma anche permettendo di conservare antichi saperi etnologici e tradizioni locali. Attività che convivono in armonia, anzi in simbiosi con gli ecosistemi. “Acquistare prodotti a chilometri zero direttamente dai produttori – conclude la Coldiretti – è un segnale di attenzione al territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”.