
Lo ha calcolato l’Osservatorio internazionale di Waste Watcher/Spreco Zero attraverso i dati del nuovo monitoraggio in 9 Paesi
L’estate ha reso gli italiani (un po’) più spreconi, perché la quota di spreco settimanale pro capite è passata da 595,3 a 674,2 grammi rispetto all’ultima rilevazione di Waste Watcher International diffusa nel febbraio 2022.
Lo ha calcolato l’Osservatorio internazionale di Waste Watcher/Spreco Zero attraverso i dati del nuovo monitoraggio che, nell’agosto scorso, ha indagato i comportamenti dei cittadini di 9 Paesi del mondo, annotando tuttavia un piccolo miglioramento rispetto alla medesima rilevazione di un anno fa, realizzata nell’agosto 2021, quando gli italiani avevano testimoniato di sprecare 750 grammi a settimana, 75 in più rispetto agli ultimi dati.
Lo spreco alimentare domestico, quantificato in 674,2 grammi pro capite, costa annualmente agli italiani 9,2 miliardi, una stima basata sui parametri dell’agosto 2022, quando la ricerca è stata monitorata.
Accanto al dato italiano, che dimostra elementi importanti come la stagionalità dello spreco alimentare in ragione delle abitudini e delle diete che si adottano col variare dei mesi, i cittadini e gli operatori trovano i dati di altri 8 Paesi di tutto il mondo, dall’Asia all’Africa agli States.
Un “tracciamento” che permette di comporre la mappa degli stili alimentari sulla Terra, utile a tutti per migliorare il proprio comportamento e alle istituzioni per valutare misure concrete di sensibilizzazione e promozione dell’educazione alimentare a livello domestico e di filiera produzione-distribuzione del cibo.
Il report è stato realizzato intervistando complessivamente 9mila cittadini, per un campione statistico di 1000 cittadini a Paese (Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile, Giappone).