Le Borse europee consolidano il rimbalzo della vigilia al termine di una seduta ancora volatile, mentre gli investitori continuano a fare i conti con le implicazioni della corsa dell’inflazione
Le Borse europee chiudono in rialzo ma sotto i massimi di seduta, influenzate da Wall Street che procede in perdita. Il listino migliore è quello francese che guadagna lo 0,90% a 5.931,92 punti, seguito da Milano che sale dello 0,7% a 20.930 punti e da Francoforte che guadagna lo 0,69% a 12.440.27 punti. Piu’ debole il rialzo di Londra (+0,12%) che si attesta a 6.858.69 punti. Infine Madrid avanza dello 0,42% a 7.379,42 punti.
Le Borse europee consolidano il rimbalzo della vigilia al termine di una seduta ancora volatile, mentre gli investitori continuano a fare i conti con le implicazioni della corsa dell’inflazione.
Se infatti la prospettiva di nuovi rialzi dei tassi di interesse ha sostenuto i titoli bancari e con loro i principali indici continentali, sul finale di giornata le Borse hanno risentito dell’aumento, per la prima volta in sette mesi, delle aspettative di inflazione a un anno negli Stati Uniti, secondo una rilevazione dell’Università del Michigan.
Ma la giornata è stata segnata soprattutto dalla crisi politica nel Regno Unito dopo le dimissioni del Cancelliere dello scacchiere Kwasi Kwarteng, sostituito da Jeremy Hunt. Una svolta arrivata con la conferme dell’addio al controverso piano di tagli fiscali per le aziende.
Sul fronte dei cambi, l’euro è stabile a 0,9742 dollari (da 0,9740 ieri in chiusura). La moneta unica guadagna terreno a 144,66 yen (143,54), mentre il rapporto dollaro/yen è a 148,48 (146,80). I timori di recessione hanno spinto al ribasso il prezzo del petrolio: il Wti di novembre scambia a 86,06 dollari al barile (-3,42%) e il Brent di dicembre a 91,98 dollari (+2,74%). In calo infine il prezzo del gas naturale, che scende del 9,3% sotto quota 140 euro per megawattora.
Tra i principali titoli milanesi, si sono messi in luce Diasorin (+5,35%), insieme a tutto il settore pharma europeo, A2a (+4,6%) e Amplifon (+4,35%). Deboli i titoli dell’energia con la discesa del prezzo del petrolio: Saipem ha perso il 2,26% e Tenaris il 3,83%. Nel resto del listino, nuovo tonfo per Mps, precipitata del 36,28% nell’ultima seduta prima dell’avvio del maxi aumento di capitale da 2,5 miliardi.
Al di là dell’oceano, come anticipato, Wall Street amplia il calo. Il Dow Jones cede lo 0,74% a 29.815,09 punti, mentre il Nasdaq perde l’1,72% a 10.466,27 punti.