
Il Cancelliere parla a Berlino al congresso dei leader socialisti, ma l’unità nell’Ue è lontana
“Dobbiamo rafforzare la coesione sociale. Serve un patto europeo per l’energia a prezzi pagabili. Così come chiede anche la nostra risoluzione che abbiamo adottato ieri. È importante che gli extra profitti possano essere usati per alleviare le difficoltà di cittadini e imprese”. Lo ha detto Olaf Scholz, cancelliere parlando a Berlino al congresso dei socialisti europei. Le parole di invito alla coesione arrivano tuttavia dopo gli annunci, risalenti al 29 settembre 2022, di un maxi ombrello di aiuti per le imprese tedesche da oltre 200 miliardi di euro, che si vanno ad aggiungere i 100 miliardi già stanziati all’inizio delle ostilità in Ucraina, per un boost complessivo di 300 miliardi circa. Così la Germania sembra accantonare, almeno per il momento presente, la sua tradizionale prudenza per ricorrere a misure straordinarie. Il ministro delle finanze Christian Lindner ha insistito sul fatto che il fondo non comporterebbe ulteriori prestiti regolari; ma tra gli alleati europei non sono mancati i mal di pancia per quello che sembra apparentemente uno “strappo in volata” della Germania.
Almeno a questo era sembrato alludere il commento di Draghi che aveva avvisato:« Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli Europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali – proprio come lo siamo stati nel sostenere l’Ucraina». Le parole di oggi di Scholz sembrano voler riportare la calma tra gli alleati in un quadro di previsioni tutt’altro che roseo: secondo le proiezioni infatti con il Nord Stream 2 fuori gioco dopo il sabotaggio e il blocco dei rubinetti dalla Russia, ci potrebbero volere dai cinque ai 10 anni per riportare la soluzione energetica europea alla normalità.