
L’ad Moynihan: “Negli Stati Uniti i consumi reggono con livelli di spesa forti, anche se con una crescita più lenta e depositi più elevati”
Bank of America si inserisce nella scia delle altre grandi banche americane e chiude il terzo trimestre con ricavi in aumento e profitti in ribasso, ma sopra le previsioni grazie ai risultati migliori del previsto del trading obbligazionario.
Nei tre mesi a settembre, la banca di Charlotte, in North Carolina, ha riportato un utile netto di 7,1 miliardi di dollari, 81 centesimi per azione, in calo del 7,8% rispetto ai 7,7 miliardi, 85 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi, al netto degli interessi passivi, sono saliti del 7,5% a 24,5 miliardi di dollari. Gli analisti attendevano profitti per 78 centesimi per azione, con un giro d’affari di 23,5 miliardi.
Gli accantonamenti contro future perdite legate al credito si sono attestati a 898 milioni di dollari, con un incremento delle riserve nette di 378 milioni (nello stesso periodo dell’anno scorso erano state ridotte di 1,1 miliardi).
«Abbiamo continuato a vedere una solida crescita organica di clienti, con un aumento dell’attività, che ci ha consentito di vedere salire il fatturato dell’8% circa – ha detto l’amministratore delegato Brian Moynihan, spiegando che – negli Stati Uniti i consumi reggono con livelli di spesa forti, anche se con una crescita più lenta e depositi più elevati».
Il direttore finanziario Alastair Borthwick ha parlato di «un trimestre solido, durante il quale è proseguita l’attuazione della strategia di crescita responsabile», con uno stabile livello di investimenti e buona gestione del rischio.