
Seduta positiva per Piazza Affari: l’indice Ftse Mib ha chiuso in crescita dell’1,86% a 21.319 punti. Bene anche le “consorelle”: Parigi ha guadagnato l’1,83%, Francoforte l’1,7%, Madrid il 2,29%, Amsterdam l’1,64% e Londra lo 0,9%.
Il dietrofront di Londra sul maxi taglio tasse e il nuovo round di trimestrali Usa hanno messo le ali alle Borse europee, che hanno consolidato i guadagni delle ultime due sedute.
Se è vero che la retromarcia sul programma fiscale rischia di fare saltare la poltrona della premier di Liz Truss a breve distanza dal suo insediamento, i mercati apprezzano la prospettiva della cancellazione quasi totale di misure che avevano provocato forte turbolenza nelle precedenti sedute. Così le dichiarazioni del nuovo ministro delle Finanze, Jeremy Hunt, hanno dato la spinta anche alla sterlina (scambiata a 1,142 sul dollaro, dall’1,12 di venerdì) e allentato le tensioni sui titoli di Stato.
Per quanto riguarda le trimestrali delle grandi banche americane, nonostante un calo dei profitti, i risultati hanno superato le aspettative (è il caso anche di Bank of America e Bank of New York Mellon, che hanno dato i bilanci oggi). Da capire se il trend sarà confermato nei prossimi giorni, quando sono chiamate alla prova dei conti Goldman Sachs e Netflix (domani), Tesla e P&G (mercoledì) e, a seguire, i colossi tecnologici.
Chiusura in calo per lo spread BTp/Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005494239) e il pari scadenza tedesco ha segnato un’ultima posizione a 240 punti base dai 245 punti della vigilia. Scende anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato la seduta al 4,67% dal 4,80% della chiusura di venerdì.
A Piazza Affari, l’attenzione è andata sull’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro di Mps nel primo giorno dell’operazione: vendite sui diritti di opzione che sono crollati del 91,43%, mentre le azioni ordinarie hanno segnato un -2,69%. In generale, in un Ftse Mib quasi tutto in positivo, hanno spiccato i petroliferi (Tenaris +4,66%), anche se il petrolio ha girato in negativo dopo i rialzi delle ore precedenti (-0,1% il Wti novembre a 85,52 dollari, -0,03% il Brent dicembre a 891,58 dollari).
Infine, riflettori puntati sui prezzi del gas (-10,6% a 126,8 euro al megawattora nel finale, ai minimi da giugno), con le iniziative dell’Ue per contenere i costi attraverso un “corridoio dinamico” e la proposta di un nuovo indice benchmark che rifletta meglio le condizioni reali del mercato.
Al di là dell’oceano, prosegue in deciso rialzo la seduta a Wall Street, seppur lontana dai massimi intraday. In questo momento, il Dow sale di 466,18 punti (+1,57%), lo S&P 500 è in rialzo di 85,72 punti (+2,39%), il Nasdaq Composite guadagna 302,26 punti (+2,93%). Venerdì, indici in calo e settimana negativa per S&P 500 e Nasdaq Composite, la settima su otto; per il Dow, secondo rialzo settimanale consecutivo.
L’attenzione resta su inflazione e rialzo dei tassi d’interesse e ora è rivolta anche alla stagione delle trimestrali, il cui avvio è stato dato dalle banche. L’Etf sulle banche statunitensi (KBE) è in rialzo del 2,9%, guidato da Signature Bank, Bank of New York Mellon e Bank of America, in rialzo rispettivamente del 5,4%, del 5,1% e del 4,6%. L’Etf è in rialzo del 6,8% a ottobre e potrebbe registrare il primo mese positivo su tre.