
Le 3,6 milioni di tonnellate prodotte nel nostro Paese finiscono sia sulle tavole nazionali sia in quelle di altri 200 Paesi (soprattutto Germania, Uk, Francia e Usa)
La pasta italiana è sempre più apprezzata all’estero. Lo confermano i dati sui primi sei mesi dell’anno elaborati da Unione italiana food sulla base di quelli Istat: nel primo semestre, infatti, l’export di pasta tricolore è cresciuto del 9% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Già lo scorso anno a finire sui mercati esteri sono stati 2,2 milioni di tonnellate di pasta, un dato che supera i livelli pre-Covid quando, era il 2019, si registrava un incremento delle esportazioni oltre i 2,1 milioni di tonnellate (+7,5% sul 2018).
Discorso a parte per il 2020 quando complici pandemia e relativi lockdown erano esplosi consumi di pasta, e di conseguenza l’export che nel solo primo semestre 2020 aveva segnato un +25%. Quando parliamo di 2,2 milioni di tonnellate, che rappresentano il 61% della produzione nazionale, significa 75 milioni di porzioni consumate nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi.
Del resto l’Italia è il primo Paese produttore di pasta (dati di International Pasta organisation) con 3,6 milioni di tonnellate davanti alla Turchia e agli Stati Uniti.
E siamo anche i primi consumatori, con 23 chili procapite annui, precedendo Tunisia (17), Venezuela (15) e Grecia (12,2).
Ma dove finisce la nostra pasta quando varca i confini nazionali? In valori assoluti, sono Germania, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Giappone i mercati più strategici. Ma la voglia di pasta italiana registra crescite superiori al 40% verso Colombia, Paesi Bassi, Arabia Saudita.
L’attuale congiuntura economica, tuttavia, non risparmia la pasta che nonostante inflazione, caro prezzi ed energia, vuole, secondo le parole del presidente dei Pastai di Unione italiana food, Riccardo Felicetti, continuare a essere “un momento di felicità accessibile e quotidiano”.
A tal proposito Unionfood ha calcolato che, per esempio, in Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (pomodoro, un filo d’olio , una spolverata di formaggio), si riesce a preparare un pasto nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone, spendendo poco più di 2 euro.
E negli Stati Uniti, considerando il costo medio di un pacco di pasta da una libbra (1,36 dollari per poco meno di 500 grammi), una famiglia americana di 4 persone può mangiarne un piatto spendendo la metà o meno di quanto farebbe per acquistare un hot-dog a testa.
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