
Flessione dei prezzi fino al 21%, l’analisi di Morgan Stanley
Il tempo non ha prezzo, vero, ma quello che si trova second hand sembra convenga di più. Al contrario dei prezzi che aumentano a causa dell’inflazione, gli orologi di grandi marchi di lusso (Rolex, Patek Philippe e Audemars Piguet) sono soggetti a un calo del costo, almeno per quanto riguarda il second-loved e il reselling. Il motivo? Una crescente offerta del mercato che ha superato la domanda degli acquirenti.
Secondo gli analisti di Morgan Stanley, dopo l’impennata dei prezzi di inizio 2021 già dal primo primo trimestre del 2022 modelli cult di Rolex in vendita sulle piattaforme di second-hand sono disponibili con ribasso del prezzo fino al 21%. Anche gli orioli marca Patek Philippe si trovano in sconto di circa il 19% mentre quelli di Audemars Piguet del 15%.
Sembrerebbe un effetto positivo della crisi corrente: l’aumento costante dell’offerta di rivendita (causato anche dagli utenti che vendono un’oggetto di lusso magari usato pochissimo per far fronte ad altri costi) e parallelamente il peggioramento del contesto macroeconomico fanno pensare che potrebbe verificarsi un’ulteriore contrazione dei prezzi per ogni trimestre successivo. Globalmente il settore degli orologi ha assistito a una flessione del prezzo di rivendita del 9% solo nel terzo trimestre di quest’anno rispetto al secondo trimestre.
Attenzione al marchio però: non tutti stanno seguendo il trend a ribasso. I gioielli segnatempo di Bulgari hanno infatti registrato un lieve aumento dell’1%. Anche i modelli di A. Lange & Sohne (label del gruppo Richemont) sono aumentati del 3% assieme a quelli della maison Girard Perregaux, salito del 5%; quest’ultimo brand sembra aver beneficiato della cessione dello scorso gennaio di Kering alla società Ulysse Nardin.