
Secondo l’agenzia, anche se i primi passaggi istituzionali sono oggetto di critiche e perplessità, la qualità istituzionale italiana è fuori discussione
Standard Ethics ha confermato il Country rating “EE+” all’Italia. Secondo l’agenzia le azioni previste dal Pnrr e concordate tra la Commissione europea ed il governo italiano, se attuate correttamente e senza incrementare il debito pubblico, realizzano riforme necessarie a migliorare la qualità del sistema istituzionale ed economico italiano. Una volta realizzate potranno produrre un miglioramento del rating.
Sul piano economico, si rileva che la debolezza derivante dalla dipendenza energetica e quindi la vulnerabilità a crisi internazionali come l’attuale, appare compensata dalla flessibilità che l’industria italiana ha storicamente mostrato in contesti inflattivi. Non si rilevano, da questo punto di vista, maggiori ragioni di preoccupazione rispetto alle altre economie dell’area Ocse.
Sul piano politico, dice la nota, anche se i primi passaggi istituzionali, come le nomine dei presidenti delle due camere parlamentari (nella foto), sono oggetto di critiche e perplessità, la qualità istituzionale italiana è fuori discussione. Gli analisti, inoltre, rimarcano la centralità della Presidenza della Repubblica, una delle istituzioni che a livello internazionale è da tempo considerabile tra le più autorevoli e competenti.
Il nascente governo ha la maggioranza parlamentare per attuare politiche organiche e di lungo periodo. La qualità di queste politiche e la loro coerenza al progetto europeo saranno l’oggetto di future valutazioni.
Sarà inoltre osservata la disponibilità del futuro esecutivo ad interloquire costruttivamente con i partner continentali, con altri osservatori esterni, con le opposizioni,si rileva ancora.
È noto che, nel caso delle nazioni appartenenti all’Unione, una vittoria elettorale o l’indipendenza nazionale non sono – in alcun caso – giustificazioni ammissibili per indebolire i principi che definiscono una democrazia come tale. Principi come la laicità dello stato, l’indipendenza della magistratura, l’autonomia dei media e i diritti fondamentali sono, in Europa, principi democratici fondanti tanto quanto il diritto al voto, conclude Standard Ethics.