
Oltre alle trimestrali delle big, attenzione ai sussidi alla disoccupazione Usa che danno il polso dell’andamento del mercato del lavoro
Le principali borse europee aprono contrastate la seduta di oggi: a pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni Piazza Affari segna -0,14%, con il Ftse Mib a 21.441 punti. Negative anche Francoforte a -0,61% e Londra, che registra -0,32%. Segno più invece per Parigi, che guadagna lo 0,22%. Sulla piazza asiatica, Tokyo ha chiuso a -0,92%, con il Nikkei a 27.006 punti.
I mercati tornano ad arrancare e Wall Street non riesce a mettere a segno la sua terza striscia di rialzi consecutiva, frenata dall’aumento del rendimento del Treasury a 10 anni, salito ben oltre il 4% ai massimi dal 2008. I future a Wall Street sono misti, penalizzati dalla trimestrale di Tesla, il cui titolo perde oltre il 6% nell’after hour, trainato giù dal calo di ricavi.
Male anche i titoli asiatici, tranne la Cina, mentre lo yen sale fin quasi a quota 150 sul biglietto verde e il prezzo del petrolio avanza, sulla scia del calo delle scorte settimanali Usa, che riflettono un andamento costante dei consumi di greggio negli Stati Uniti. Ad abbattere i prezzi non è bastata l’annunciata riduzione delle scorte petrolifere Usa da parte del presidente Joe Biden, che sta tentando di far calare il prezzo della benzina in vista delle elezioni di midterm.
Ieri sera il Beige Book della Federal Reserve, il rapporto che esce a due settimane dalla riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria dell’istituto centrale americano, peggiora le sue prospettive sull’andamento dell’economia Usa, anche se migliorano le pressioni inflazionistiche.
Partenza senza sbalzi per lo Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni: il differenziale si muove attorno a quota 239 punti base, sugli stessi livelli della chiusura di ieri. Il ritorno di qualche tensione sui titoli di Stato europei fa salire il rendimento del prodotto del Tesoro al 4,8%.
Avvio in crescita per il prezzi del gas: sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l’Europa, il future sul metano con scadenza a novembre cresce del 4% a 117 euro al Megawattora.
In aumento anche i prezzi dei futures petroliferi sui mercati nella seduta di questa mattina. Il Wti texano viaggia sugli 85,57 dollari al barile, segnando un aumento dell’1,24%, mentre il Brent sta sui 93,06 dollari al barile, in crescita dello 0,70%.
Euro in rialzo all’avvio di giornata. La moneta unica sale dello 0,11% a 0,978 dollari dopo primi scambi incerti. Cala la sterlina, alle prese con la nuova crisi di governo a Londra dove, dopo il cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng (sostituto da Jeremy Hunt) si è dimessa la titolare dell’Interno, Suella Braverman. Il pound quota 1,122 sul dollaro rispetto rispetto a 1,14 di ieri. In Asia debole lo yen a 149.9-
Sul fronte macro, oltre alle trimestrali delle big, attenzione ai sussidi alla disoccupazione Usa che danno il polso dell’andamento del mercato del lavoro, mentre in Germania i prezzi alla produzione dei prodotti industriali a settembre sono aumentati del 45,8% su base annua e del 2,3% su base mensile.