
Sui mercati, dopo una settimana all’insegna del recupero, torna l’incertezza sui timori di una recessione in arrivo in Europa e negli Usa
Chiusura negativa per le Borse europee, ad eccezione di Londra. Sui mercati, dopo una settimana all’insegna del recupero, torna l’incertezza sui timori di una recessione in arrivo in Europa e negli Usa. A pesare anche le deludenti trimestrali di molte big del Vecchio Continente.
Gli indici hanno comunque ridotto sul finale le perdite in scia ai guadagni di Wall Street dopo le indiscrezioni del Wsj secondo cui alcuni banchieri della Fed avrebbero iniziato a segnalare il loro desiderio di rallentare presto il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse.
A Milano, mentre si attende che venga conferito l’incarico a Giorgia Meloni per formare il nuovo Governo, l’indice principale Ftse Mib ha ceduto lo 0,62%, a Parigi il Cac40 lo 0,85%, a Francoforte il Dax lo 0,29%. Positiva Londra (+0,47%) all’indomani delle dimissioni della premier Liz Truss.
Chiusura in calo a 233 punti base per lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il rendimento del decennale italiano al 4,77% sul mercato secondario.
Gas in calo di quasi il 12% a 111,9 euro al megawattora ad Amsterdam, petrolio poco mosso a 84,3 dollari al barile nel Wti dicembre e a 92,5 dollari al barile nel Brent dicembre.
Sul mercato valutario, l’euro sul finale di seduta è sostanzialmente in linea con i valori di ieri rispetto al dollaro (0,9807 da 0,982 dollari di ieri. EUro/yen a 145,13 (da 147,14). La divisa nipponica scambia a 148 per un dollaro, dopo aver toccato i minimi da 32 anni a quota 152. Frena la corsa la sterlina dopo il rimbalzo seguito alle dimissioni della premier Liz Truss: il cambio dollaro/sterlina è a 1,1206.