
Come una piccola realtà di Imola crea soluzioni per un futuro più grande
Nel 1982, quarant’anni fa due “start uppers” ante litteram iniziarono un’avventura che oggi il figlio, Davide Dal Pozzo, porta orgogliosamente avanti: l’azienda Elsa Solutions.
La molla che fa scattare il genio imprenditoriale è nel territorio: Imola, al centro dell’Emilia-Romagna e polo avanguardistico dell’elettronica dove si trovano già diverse aziende come la Sacmi, a poca distanza dalla Elsa Solutions. Ma i genitori di Dal Pozzo non si accontentano di lavorare in una delle industrie che già si è sviluppata lì: vogliono mettersi in proprio. Così nasce Elsa, cioè Elettronica Santerno, dal nome dell’azienda dove all’inizio il padre Enzo, che ne era fondatore, aveva mosso i primi passi. Insieme a Deanna e passando poi il testimone ai figli Daniela e Davide, si crea così da una famiglia e una cantina un’idea che porterà lontano, da due persone a 40 dipendenti; fino all’invenzione della batterie Aliant di durata da tre a 10 volte superiore.
Elsa Solution oggi ha due “sottofamiglie”. La prima parte di Elsa si occupa di automazione industriale e di sistemi, acquistando e realizzando motori elettrici e inverter per l’elettronica industriale e che hanno lo scopo di essere consegnati e installati in impianti dell’industria della trasformazione. Da questo settore dell’azienda deriva il nome “solutions”, perché non si tratta solo di offrire un macchinario, ma anche di valutare e venire incontro alle necessità peculiari di ogni cliente. Creare soluzioni, appunto.
Il punto forte dell’azienda è investire in un magazzino già preparato a soddisfare le necessità dei clienti. Così i servizi offerti dall’azienda diventano due: da una parte l’ingegneria al servizio del cliente, dall’altra i tempi di consegna brevi. Soprattutto l’ultima caratteristica è fondamentale: in un momento storico in cui le filiere si interrompono e subiscono ritardi, avere un prodotto immediato – e continuare a seguire il cliente dopo per fidelizzarlo – è essenziale. L’azienda ha un altro punto di forza: le persone. Elsa Solutions non si cura solo di titoli di studio su un curriculum, ma anche delle competenze maturate sul campo.
La seconda divisione, nata nel 2009, invece è quella che aspira (letteralmente) a dare energia a questi sistemi. Questa parte dell’azienda si occupa infatti di progettare e creare sistemi di accumulo e batterie al litio (le volgarmente dette pile). Le batterie vengono poi impiegate nella mobilità elettrica, non tanto l’automotive quanto per aziende che costruiscono macchine per la raccolta rifiuti, piattaforme aeree per lo spostamento, spazzamento strade e altro. Prodotti cioè che non nascono elettrici, ma che con l’aggravarsi delle condizioni del pianeta – e col fatto che vanno impiegati nelle strade quindi è più piacevole che siano silenziose – diventa una necessità rendere tali. Si tratta di macchine che certo hanno un costo più elevato, ma innumerevoli benefici: meno inquinanti, di manutenzione più semplice ed economica, silenziose e adatte ai centri storici.
La storia di Elsa è quella della terra in cui nasce: piccole realtà che si uniscono insieme, e che con lo sguardo di chi sa guardare avanti e lontano riescono a creare qualcosa di unico e straordinario. Ieri, per l’azienda, l’occasione è stata la crisi economica, che ha prodotto il settore delle batterie e ha dato i natali alle Aliant. Oggi, con la crisi energetica, è cercare di investire in energie autonome dal gas russo, ad esempio l’idrogeno. Cioè, ancora, creare soluzioni, in tempi brevi, con un’occhio all’ambiente e al territorio.