
Cambiano volti e nomi, anche quelli dei dicasteri; e spunta il “made in Italy”
Il governo? Si vede dai nomi dei ministeri. Anche i dicasteri fondamentali dell’economia e della finanza cambiano nome con l’entrata in vigore dell’esecutivo a guida Fratelli d’Italia. Ecco come cambiano titolo, volto e prospettive con il nuovo governo Meloni.
Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni e pronipote di Gina Lollobrigida, prende l’Agricoltura e gli fa cambiare nome: il ministero infatti aggiunge in coda alla definizione “e della sovranità alimentare”. Capogruppo di FdI da quattro anni, militante di destra di lungo corso, è laureato in giurisprudenza. Il suo primo approccio alla politica fu al Fronte della Gioventù del Movimento Sociale Italiano. Nel 2008 diventa presidente di Alleanza Nazionale nella sezione provinciale di Roma e dal 2010 al 2012 del Popolo della Libertà (PdL). Dal 2010 al 2013 è stato assessore con deleghe regionali alla mobilità e ai trasporti nella giunta regionale del Lazio di Renata Polverini.
Matteo Salvini non ha bisogno di presentazioni. Leader della Lega, inizia il suo percorso nel partito (quando anche l’aggettivo Nord sottolineava l’origine padana del movimento) dai banchi di scuola. Dopo il Viminale per lui è venuto il turno del ministero delle Infrastrutture. Un dicastero fondamentale soprattutto per la mole di fondi di Pnrr e affini che vi sono confluiti, e perché potrebbe permettergli di realizzare il cavallo di battaglia della destra a queste elezioni: il Ponte sullo Stretto di Messina.
Adolfo Urso è il nuovo ministro dello dello Sviluppo Economico del governo Meloni. Anche questo ministero cambia nome: da Sviluppo Economico a delle Imprese e del made in Italy. Esponente di Fratelli d’Italia, dal 2021 ha ricoperto il ruolo di presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Anche lui inizia il percorso politico col Movimento sociale italiano, ed è anche giornalista professionista. Nel 2007 è stato fra i fondatori di Farefuturo, una fondazione che promuove “la cultura delle libertà e dei valori dell’Occidente nel quadro di una rinnovata idea d’Europa”, si legge sul sito. Ne è il presidente.
Marina Calderone è la nuova ministra del Lavoro e delle Politiche sociali del governo Meloni, forse una delle più moderate della squadra FdI. Sarda, nata a Bonorva (Sassari), classe 1965, ha una laurea in Gestione aziendale internazionale. È consulente del lavoro dal 1994 e dal 2005 è presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. Dal 2009 è anche al vertice del Comitato unitario permanente degli Ordini e dei Collegi professionali (Cup). Il marito, Rosario De Luca, ha dato l’addio nelle scorse ore ai vertici di Inps.