I pescatori siciliani protestano contro il maxi parco eolico Renexia
I pescatori siciliani, da San Vito Lo Capo fino a Mazara del Vallo, hanno dichiarato guerra alle pale eoliche galleggianti che Renexia (gruppo Toto) costruirà nel mare della Sicilia occidentale, a 30 miglia marine dalle isole Egadi. Medwind , il progetto in questione, occuperà un tratto di Mediterraneo pari a 800 chilometri quadrati all’interno delle aree di pesca denominate GSA10 e GSA16, lungo cioè l’area di transito di pescespada e i tonni e dove si pescano i gamberi più pregiati: quelli rossi, rosa e viola. Per una perdita economica per i pescatori pari al 36,7% dei ricavi attuali. I numeri arrivano dallo studio comparativo che la Flai-Cgil ha presentato a Palermo.
Non solo i pescatori. Ad essere scettici o tentennanti rispetto al progetto sono anche alcune associazioni e istituzioni. Tra queste il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, la cui città vedrà restringersi la propria area di pesca anche per l’entrata in vigore della nuova e più estesa della tunisina Zona Economica Esclusiva. Un altro colpo alle casse dei pescatori, che potrebbero così perdere fino alla metà dei ricavi annuali. Si scontrano quindi in Sicilia due necessità: da una parte incentivare l’uso delle rinnovabili e rendere più indipendente sotto il profilo energetico il paese, dall’altro gli interessi legittimi di chi vive di mare e degli ambientalisti che lanciano l’allarme sulla presenza di pale eoliche in aree di migrazione.