
Il direttore dello European Department al Fondo Monetario Internazionale ha esaminato la situazione europea. L’Italia tra i Paesi che avranno crescita negativa
«Questo inverno, più della metà dei paesi dell’Eurozona vivrà una recessione tecnica, definita come un periodo di almeno due trimestri consecutivi di crescita negativa. In questi paesi la produzione scenderà, in media, di circa 1,5 punti percentuali rispetto al livello massimo». Lo scrive in un articolo sul suo blog Alfred Kammer, direttore dello European Department al Fondo Monetario Internazionale.
«I decisori politici europei si trovano ad affrontare compromessi molto complessi e scelte difficili di fronte a una situazione deleteria che potrebbe peggiorare, in cui una crescita debole e un’inflazione elevata si combinano – prosegue -. In breve, devono inasprire la politica macroeconomica per ridurre l’inflazione aiutando al contempo le famiglie vulnerabili e le imprese redditizie a superare la crisi energetica. In questo momento di estrema incertezza, devono essere pronti ad adattare le misure in un modo o nell’altro, a seconda dell’evoluzione della situazione».
L’economista sottolinea però come sia stata «un’azione ferma, coordinata e unita che ha tirato fuori l’Europa dalla crisi del Covid-19. Ancora una volta, il compito che attende i decisori europei è immenso, ma se mostreranno lo stesso spirito che ha animato la risposta alla pandemia, saranno in grado di portarlo a termine».
«Nei paesi avanzati, compresi quelli dell’Eurozona, nel 2023 sarà probabilmente necessaria una politica monetaria restrittiva, a meno che l’attività e l’occupazione non si indeboliscano più del previsto, riducendo così significativamente le prospettive di inflazione a medio termine – conclude l’economista -. Continuare ad aumentare i tassi di interesse per il momento equivale a garantire contro i rischi, in particolare sul disancoraggio delle aspettative inflazionistiche o sulla spirale prezzi-salari, che costringerebbero le banche centrali a prendere decisioni ancora più energiche e dolorose».