
Secondo l’agenzia di rating, il Pil reale dell’Eurozona calerà probabilmente dell’1,3% dal picco nel terzo trimestre del 2022 al minimo nel primo trimestre del 2023
«Le condizioni economiche globali continuano a deteriorarsi poiché l’inflazione rimane eccessivamente alta e le condizioni dei mercati finanziari diventano restrittive. I prossimi mesi porteranno probabilmente recessioni in Europa, Stati Uniti, Canada e parti dell’America Latina. Con una crescita moderata in Asia Pacifico, Medio Oriente e Africa, l’economia mondiale può evitare una recessione, ma la crescita sarà minima».
È quanto afferma Sara Johnson, direttrice esecutiva per la Ricerca economica di S&P Global Market Intelligence. Per quanto riguarda l’eurozona, le previsioni sono ora per una recessione più profonda, guidata da un’inflazione eccezionalmente elevata e dall’impatto sui redditi reali delle famiglie.
Il Pil reale dell’Eurozona calerà probabilmente dell’1,3% dal picco nel terzo trimestre del 2022 al minimo nel primo trimestre del 2023. Il risultato è una contrazione annuale dello 0,6% nel 2023, peggiore della previsione di crescita assente del mese scorso e seguita da solo l’1,4% di crescita economica nel 2024.
«La previsione di base presuppone un normale clima invernale e quindi un’adeguata fornitura di energia. Uno dei principali rischi al ribasso è che un inverno molto più freddo riduca il gas negli stoccaggi e porti al razionamento dell’energia, incentrato sul settore industriale».
Per quanto riguarda la crescita globale, S&P prevede che rallenterà dal 5,9% nel 2021 al 2,8% quest’anno e all’1,4% nel 2023. «Abbiamo rivisto al ribasso il tasso di crescita del 2023 di 0,6 punti percentuali rispetto alle previsioni del mese scorso, riflettendo prospettive più deboli in tutte le principali regioni del mondo. Con la popolazione mondiale prevista in aumento dello 0,9% nel 2023, il tasso di crescita dell’1,4% rappresenta un leggero aumento dello 0,5% del Pil reale pro capite. Pertanto, l’economia globale eviterà una vera e propria recessione. Con la moderazione dell’inflazione e l’allentamento delle politiche monetarie, prevediamo che il Pil reale globale salirà al 2,8% nel 2024 e al 3,0% nel 2025, tassi vicini alla crescita del prodotto potenziale».
Per quanto riguarda le prospettive di inflazione, «sebbene il raggiungimento degli obiettivi di inflazione della banca centrale sarà un processo pluriennale, prevediamo progressi significativi nel 2023». Il raffreddamento della domanda, l’allentamento delle condizioni della catena di approvvigionamento e l’aumento della disoccupazione limiteranno l’inflazione sia dei prezzi che dei salari nel prossimo anno. L’inflazione globale dei prezzi al consumo dovrebbe rallentare dal 7,7% nel 2022 al 5,1% nel 2023 e al 3,0% nel 2024, quando l’inflazione nelle economie avanzate si attesterà al 2,1%.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, S&P prevede che l’inasprimento delle condizioni finanziarie farà precipitare l’economia in recessione. «Questo mese abbiamo rivisto al ribasso la nostra previsione di crescita del Pil reale statunitense nel 2023 da 0,9 a -0,5%. La previsione ora include una lieve recessione che inizierà nel quarto trimestre del 2022 e si protrarrà fino al secondo trimestre del 2023. La ripresa iniziale sarà lenta, portando a una crescita del Pil reale di appena l’1,3% nel 2024».