
Lo rileva l’Istat, segnalando anche che a settembre il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a -5.440 milioni, a fronte di un avanzo di 1.063 milioni dello stesso mese del 2021
Nel complesso dei primi nove mesi dell’anno, il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue supera i 28 miliardi, negativamente condizionato da un deficit energetico che sfiora, nello stesso periodo, gli 84 miliardi.
Lo rileva l’Istat, segnalando anche che a settembre il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a -5.440 milioni, a fronte di un avanzo di 1.063 milioni dello stesso mese del 2021; il disavanzo seppur ampio, si riduce nel confronto con agosto (era -7.762 milioni).
Il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, i 12 miliardi (12.096 milioni, era pari a -4.034 milioni un anno prima, mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.096 milioni per settembre 2021 a 6.656 milioni per settembre.
A settembre 2022, l’export verso i Paesi extra-Ue cresce su base annua del 26,9 per cento (era +22,1 per cento ad agosto). La crescita, generalizzata, è molto accentuata per energia (+50,3 per cento) e beni di consumo non durevoli (+33,3 per cento).
A settembre 2022 si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Turchia (+49,7 per cento), paesi Opec (+49,0 per cento), Stati Uniti (+48,5 per cento) e paesi Asean (+35,1 per cento).
Si accentua la contrazione dell’export verso la Russia (-34,8 per cento). Gli acquisti da paesi Opec (+112,0 per cento), Stati Uniti (+90,1 per cento) e Svizzera (+74,4 per cento) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue.