Fim-Cisl riferisce che è stato aumentato il valore del premio di risultato del 31%, riconoscendolo anche su alcuni istituti retributivi indiretti come le ferie, oltre ad altri migliornamenti
La scorsa notte è stato siglato l’accordo integrativo per i 7mila dipendenti di Fincantieri impegnati in 8 cantieri, negli enti direzionali e nelle società controllate. Lo riferisce la Fim-Cisl.
È stato aumentato il valore del premio di risultato del 31%, riconoscendolo anche su alcuni istituti retributivi indiretti come le ferie. Sono state accolte le richieste del sindacato sul miglioramento delle condizioni di lavoro e degli ambienti lavorativi, aumentando i momenti di confronto con la Rsu e gli Rls nelle unità produttive aziendali, rafforzando l’agibilità degli Rls e riconoscendo un’ora aggiuntiva di assemblea retribuita per affrontare i temi sulla salute e sicurezza.
Miglioramenti anche sulla fruizione della formazione professionale continua, sul welfare, sulla copertura di malattie croniche degenerative, permessi aggiuntivi retribuiti per l’assistenza e la cura dei familiari.
«Un accordo che mancava nel gruppo Fincantieri da tre anni – sottolinea Mauro Masci (Fim) – che pone attenzione alla sostenibilità ambientale, alle strategie industriali dell’azienda e soprattutto ai bisogni delle persone. L’aumento del premio di risultato e di altri parti della retribuzione premiamo la professionalità dei lavoratori. Il 94% delle richieste presentate con la piattaforma sono presenti nell’accordo e stata definita anche l’ultrattività della vigenza contrattuale».
«Importante il segnale dato dal nuovo management nel concordare in tempi brevi dal loro insediamento questo atteso rinnovo del contratto aziendale di Gruppo– precisa Massimiliano Nobis, segretario nazionale della Fim – è stata accolta la nostra richiesta di costituire un organismo paritetico di partecipazione strategica. Aver rafforzato le relazioni sindacali e il sistema partecipativo contribuirà ad affrontare e superare l’attuale contesto economico condizionato dalla transizione energetica e dagli impatti sul costo dell’energia e sull’approvvigionamento di materiali dati dal perdurare del conflitto ucraino-russo».