
La performance commerciale è stata robusta in tutti i segmenti di attività: ad esempio, l’erogato Consumer salda a 1,9 miliardi
Il gruppo Mediobanca ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio fiscale 2022-2023 con un utile netto di 263 milioni, stabile su base annua ma migliore delle stime degli analisti, e con ricavi record a 757 milioni (+7%).
«Il posizionamento distintivo e le opportunità di crescita in tutte le divisioni permettono al Gruppo Mediobanca di raggiungere risultati eccellenti pur in un contesto operativo difficile», sottolinea la banca.
Sul fronte patrimoniale, l’indice CET1 phase-in è al 15,1%. Il calo del trimestre (-60bps rispetto a giugno) riflette, spiega l’istituto, la crescita profittevole degli attivi (-15bps) e un aggravio regolamentare sul portafoglio large corporate. L’indice include un cash dividend pay-out pari al 70% dell’utile netto riportato. Il CET1 fully loaded si attesta al 14% (14,5% a giugno).
L’utile netto di 262,6 milioni è in linea con i 261,9 milioni dello scorso anno ed è in netta crescita rispetto ai 191 milioni del trimestre precedente, cui corrisponde un ROTE del 12% e un Eps trimestrale pari a 0,31 euro (+5% a/a), malgrado le valorizzazioni negative del seed capital in portafoglio sulla scia dell’andamento negativo dei mercati (-17 mln).
Si mantiene elevata l’efficienza (indice costi/ricavi migliorato al 42,5%), la qualità del credito (gross NPL ratio al 2,5%, overlays intatti a circa 300 milioni).
La performance commerciale è stata robusta in tutti i segmenti di attività: l’erogato Consumer salda a 1,9 miliardi, l’attività Large Corporate è stata vivace sia nel comparto Lending (2,2 mld di erogato), sia nei servizi di Advisory e di Capital Market Solutions per la clientela; il Wealth Management ha visto afflussi di masse qualificate (AUM/AUA) per circa 1,3 miliardi riuscendo così ad assorbire l’effetto mercato negativo, peraltro contenuto a circa -0,5 miliardi.