
La confederazione artigiani lancia l’allarme: “fondi non bastano ad ammortizzare gli extra costi”
La Cgia di Mestre ha un consiglio per l’appena insediato esecutivo: «Il Governo Meloni potrebbe disporre per questo ultimo scorcio del 2022 un importo non superiore a 15 miliardi di euro». Ma aggiunge, la confederazione dell’artigianato, potrebbero non bastare: «Se come probabile, il nuovo governo estenderà anche per il prossimo mese di dicembre le misure approvate con il decreto Aiuti ter (costo di circa 5 miliardi di euro) – scrivono gli artigiani di Mestre – a nostro avviso gli altri 10 miliardi a disposizione sono certamente rilevanti, ma non sufficienti a sterilizzare in misura significativa gli extra costi che famiglie e imprese saranno chiamate a sostenere in questa ultima parte dell’anno».
Certo è vero che l’Italia in tema di sussidi contro il caro energia è tra le tre migliori, ma sul fronte inflazionistico la Cgia Mestre rileva che «sia sul fronte delle uscite sia per quelle delle entrate l’effetto dell’inflazione si è fatto sentire, contribuendo ad alimentare in maniera importante gli incrementi. Ora, tenendo presente che quasi il 90 per cento della spesa complessiva è pressoché incomprimibile (pensioni, prestazioni sociali, sanità, interessi passivi, retribuzioni dei dipendenti pubblici, consumi intermedi, investimenti, etc.), non sarà per nulla facile con la prossima legge di bilancio recuperare le risorse da destinare al contenimento dei costi delle bollette 2023 a famiglie e imprese».