Il pregiatissimo alimento sembrerebbe patire le ondate di calore anomalo, lo afferma Coldiretti
«Con il caldo e la siccità che non abbandonano la Penisola il prezzo del tartufo bianco viene quotato su valori di 450 euro all’etto per pezzature oltre i 50 grammi in una annata difficile per le alte temperature e le scarse precipitazioni». E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base degli andamenti della borsa del tartufo bianco di Acqualagna, sede della celeberrima fiera dedicata al fungo sotterraneo.
«La prima raccolta successiva all’iscrizione nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”, fa registrare dunque – sottolinea la Coldiretti – quotazioni sui massimi toccati anche lo scorso anno ma tra le annate più care si registrano anche i 350 euro nel 2013, i 500 euro nel 2012 e i 450 euro all’etto del 2017 per pezzature medie dai 15 ai 20 grammi per il tartufo bianco di Alba». A far innalzare il prezzo: «sono state le condizioni climatiche non favorevoli perché’ il Tuber magnatum Pico – spiega la confederazione – si sviluppa in terreni che devono restare freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione».