
I mercati avviano la settimana con gli occhi puntati sulla riunione della Fed, che mercoledì dovrebbe annunciare un rialzo dei tassi di interesse da 75 punti base, il quarto di fila
Le principali Borse europee aprono la seduta contrastate. Nei primi minuti di scambi Piazza Affari registra +0,18% a 22.569 punti, Francoforte apre piatta a -0,02%, Parigi cede lo 0,16%, e Londra lo 0,03%. Sulla piazza asiatica, a Tokyo il Nikkei 225 chiude le contrattazioni a +1,78% a punti.
I mercati avviano la settimana con gli occhi puntati sulla riunione della Fed, che mercoledì dovrebbe annunciare un rialzo dei tassi di interesse da 75 punti base, il quarto di fila. Gli investitori attendono soprattutto le indicazioni che il governatore Jerome Powell potrebbe dare sui futuri rialzi, alla luce di una possibile decelerazione nel ritmo delle strette già a partire da dicembre, sulla scia di quanto deciso la scorsa settimana dalla Banca centrale canadese.
In Asia i listini viaggiano contrastati dopo la nuova battuta d’arresto dell’attività manifatturiera in Cina a ottobre e i future a Wall Street sono deboli e poco mossi, dopo il rally della settimana scorsa, trainato dall’aspettativa di un rallentamento dei rialzi dei tassi da parte delle banche centrali, mentre l’effetto trimestrali ha remato contro.
Inoltre, sempre mercoledì, il governo Usa potrebbe mettere in campo un buyback di titoli di Stato (più precisamente operation twist), un’operazione non ancora ufficializzata, la cui data potrebbe anche slittare, e che consisterebbe nell’emettere titoli di Stato a breve per finanziare l’acquisto di buoni del Tesoro a lunga scadenza.
Oltre alla Fed, in settimana si pronuncerà, giovedì, anche la Boe, che si prevede rialzerà il costo del denaro di tre quarti di punto, sebbene il mercato sia indeciso tra i 50 e i 75 punti base. La decisione dovrà essere presa senza conoscere i dettagli della nuova legge di bilancio (la cui pubblicazione è stata rimandata al 17 novembre).
Dopo mercoledì, l’altro momento cruciale saranno le elezioni di midterm dell’8 novembre. Se, come appare probabile, i repubblicani dovessero vincere e conquistare almeno la Camera, ci potrebbero essere grosse ripercussioni sulla guerra in Ucraina, soprattutto per quanto riguarda i futuri finanziamenti a Kiev.
Avvio poco mosso per lo Spread Btp-Bund con il differenziale di rendimento tra i due titoli decennali che apre a 207 punti base, in rialzo di un punto rispetto a venerdì. Il rendimento del Btp sale di due punti al 4,17%.
Apertura in ribasso per il prezzo del gas alla Borsa di Amsterdam. Il future di dicembre si porta in avvio a 134,5 euro al megawattora in calo del 3,4%. Anche prezzi del petrolio in calo questa mattina sui mercati delle materie prime: Il Wti con consegna a dicembre è scambiato a 87,04 dollari al barile con una riduzione dello 0,98% mentre il Brent sempre con consegna a dicembre passa di mano a 94,77 dollari al barile con un calo dell’1,04%.
Sul valutario, euro stabile sul dollaro. All’apertura dei mercati valutari del Vecchio Continente la moneta unica europea viene scambiata a 0,9949 dollari. La chiusura di venerdì, per la moneta dell’Eurozona, era a 0,9957 dollari.
Sul fronte macro oggi sono attesi i dati sul pil del terzo trimestre in Italia e nell’Eurozona, oltre a quelli, molto caldi, sull’inflazione europea. Il dato dovrebbe registrare una variazione intorno allo zero, visto il peso dei costi energetici sui consumi e sull’attività industriale.
Negli Usa avremo gli indici Ism manifatturiero (domani) e servizi (giovedì), con il primo atteso scendere in territorio di contrazione per la prima volta dal marzo 2020. A questi dati si aggiungeranno, venerdì, i dati sul mercato del lavoro Usa, che dovrebbero confermare la robustezza del settore con semmai un rallentamento della dinamica salariale