
I due colossi farmaceutici erano coinvolti in una class action: l’accusa era di non aver dato sufficiente allerta sul pericolo di dipendenza da alcuni farmaci
CVS Health e Walgreens vogliono chiudere tutte le cause rimanenti con gli Stati, le città e le tribù dei nativi americani riguardanti la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti.
Walgreens ha offerto fino a 4,79 miliardi di dollari agli Stati, da versare in 15 anni, e circa 155 milioni alle tribù; inoltre, prevede di spendere fino a 753,5 milioni in spese legali nel corso di sei anni. L’accordo non è un’ammissione di colpevolezza, ha comunicato la società.
CVS, invece, ha accettato di versare fino a 4,9 miliardi di dollari a Stati e municipalità e 130 milioni di dollari alle tribù nel corso di 10 anni, a partire dal 2023. Ogni Stato, città e tribù deve decidere se partecipare all’accordo.
Ad agosto, un giudice federale dell’Ohio ha sentenziato che CVS, Walgreens e Walmart devono versare 650 milioni di dollari in 15 anni a due contee dell’Ohio perché ritenute colpevoli di aver contribuito all’epidemia di oppioidi.
A marzo, CVS e Walgreens hanno accettato di versare rispettivamente 484 e 683 milioni allo Stato della Florida, senza ammettere la propria colpa.
CVS, Walgreens e Rite Aid hanno poi trovato un accordo con due contee di New York per versare nel complesso 26 milioni di dollari.
Nel 2021, un gruppo di Stati raggiunse un accordo da circa 25 miliardi di dollari con Johnson & Johnson e una serie di distributori, tra cui McKesson Corp., AmerisourceBergen Corp. e Cardinal Health.
Il mercato ha premiato la loro decisione: all’apertura di Wall Street, entrambi i titoli in rialzo: Walgreens (+0,57%) e CVS Health (+2,6%).