
Pubblicati i dati trimestrali. La Casa di Maranello si aspetta ora ricavi di 5 miliardi di euro (da 4,9 mld della precedente guidance)
Nel giorno in cui il mondo automobilistico piange Mauro Forghieri, l’ingegnere a lungo nella scuderia del “Cavallino Rampante” e stretto collaboratore di Enzo Ferrari, la leggendaria casa di produzione modenese pubblica la trimestrale.
Ferrari ha registrato un utile netto di 228 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto a un anno fa. I ricavi sono saliti del 18,7% a 1,25 miliardi di euro e le consegne di vetture del 15,9% a 3.188 unità. L’Ebitda è pari a 435 milioni di euro (+17%) con margine al 34,8%, in calo dal 35,2% dell’anno precedente. L’Ebit è salito del 10,5% a 299 milioni di euro, con margine al 23,9%, in flessione dal 25,7%. L’utile netto per azione diluito è di 1,23 euro, in crescita dell’11% su anno.
Nel terzo trimestre, inoltre, Ferrari ha registrato una generazione di free cash flow industriale pari a 219 milioni di euro. L’indebitamento industriale netto al 30 settembre 2022, pari a 256 milioni di euro rispetto a 387 milioni al 30 giugno 2022, riflette anche il riacquisto di azioni proprie per 85 milioni. Al 30 settembre 2022 la liquidità complessiva disponibile era pari a 2.034 milioni di euro (1.875 milioni al 30 giugno 2022), incluse linee di credito committed inutilizzate per 671 milioni di euro.
Andando a vedere nel dettaglio i risultati del periodo luglio-settembre 2022, le consegne sono state di 3.188 unità: nell’area Emea sono state 1.291 (-1%), nelle Americhe 905 (+28%), in Cina, Hong Kong e Taiwan 431 (+73%) e nel resto dell’Apac 561 (+15%).
Il portafoglio prodotti del trimestre comprendeva sette modelli con motore a combustione interna (ICE) e tre modelli a motore ibrido, che hanno rappresentato rispettivamente l’81% e il 19% delle consegne totali. L’aumento delle consegne durante il trimestre è stato trainato dalla fase di accelerazione della 296 GTB e della 812 Competizione.
La Portofino M e la famiglia F8 hanno continuato a sostenere la crescita, parzialmente compensate dal calo della famiglia SF90. Non vi sono state consegne di modelli Icona nel trimestre.
Per quanto riguarda i ricavi, quelli da Automobili e parti di ricambio sono stati pari a 1.057 milioni di euro (in crescita del 19,6% o 14% a cambi costanti), grazie all’aumento dei volumi e al contributo delle personalizzazioni.
La contrazione dei ricavi dei Motori (Euro 41 milioni, in calo del 25,3% anche a cambi costanti) riflette la diminuzione delle consegne a Maserati, con l’approssimarsi della scadenza del contratto nel 2023. I ricavi da Sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio sono stati pari a 123 milioni (+29,7% o +21,6% a cambi costanti).
Questa crescita è attribuibile principalmente al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell’anno precedente e al contributo delle attività lifestyle, in parte compensato dalle minori sponsorizzazioni. I cambi, inclusi quelli di transazione, di conversione e comprensivi delle operazioni di copertura, hanno avuto un impatto positivo per 59 milioni di euro, in particolare in relazione all’andamento del Dollaro Usa e Yuan cinese.
Ferrari, alla luce dei risultati del terzo trimestre, ha alzato la guidance per l’intero 2022. In particolare, la Casa di Maranello si aspetta ora ricavi di 5 miliardi di euro (da 4,9 mld della precedente guidance), un Ebitda adjusted superiore a 1,73 miliardi di euro (tra 1,7 e 1,73 mld) con margine a circa il 35% (superiore al 35%). L’Ebit adjusted è stimato ora sopra 1,18 miliardi di euro (1,15-1,18 mld), con margine pari a circa il 24% (sopra il 23,5%) e un eps diluito adjusted per azione di 5 euro (4,8-4,9 euro). Il free cash flow industriale è atteso fino a 700 milioni di euro (sopra 650 mln).