
L’utile dei nove mesi sarebbe pari a 4,4 miliardi. Agli azionisti, il 23 novembre, saranno pagati 1,4 miliardi complessivi
Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 3,3 miliardi, in calo del 18% rispetto a un anno prima. Nel solo terzo trimestre l’utile si attesta a 930 milioni (-5,4% rispetto allo stesso periodo del 2021).
L’utile dei nove mesi, sottolinea una nota, sarebbe pari a 4,4 miliardi (+9% su base annua) escludendo 1,4 miliardi di rettifiche su Russia e Ucraina. Nel periodo i proventi operativi netti si sono attestati a 15,8 miliardi (-0,7%), con interessi netti a 6,4 miliardi (+7%) e commissioni nette a 6,7 miliardi (-5,7%). In calo del 2,3% a 7,8 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso al 49,4%.
Il coefficiente patrimoniale Cet 1 è pari al 12,4% al netto di 2,3 miliardi di dividendi maturati nei nove mesi.
Nel terzo trimestre 2022 è stata ridotta di circa il 65% (circa 2,3 miliardi di euro) l’esposizione verso la Russia, scesa allo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del gruppo, si legge nel comunicato.
Post rettifiche di valore, quindi, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia è pari a 1,1 miliardi, di cui 1,05 miliardi verso clientela tenendo conto di una cessione per 400 milioni lordi (300 netti) perfezionata a inizio ottobre, e quella on-balance delle controllate
Banca Intesa in Russia e Pravex Bank in Ucraina è pari a 1,07 miliardi, di cui 0,3 miliardi verso clientela della controllata in Russia. L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 400 milioni.
Il cda di Intesa Sanpaolo ha deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi di euro per azione come acconto dividendi a valere sui risultati del 2022. Il 23 novembre saranno quindi pagati 1,4 miliardi complessivi, con stacco cedole il 21, per un rendimento del 3,7%. Complessivamente nei nove mesi Intesa ha maturato 2,3 miliardi di divid