
Il sindacato ribadisce il boicottaggio dei confronti del vertice che ha preso il via ieri a Sharm el-Sheikh. Presente, invece, la presidente del Consiglio: è la prima volta dal 2016
La Cgil non parteciperà alla Cop27 che ha preso il via ieri a Sharm el-Sheikh in Egitto, «un Paese che viola i diritti umani, che garantisce l’impunità a chi ha torturato e ucciso Giulio Regeni, che detiene 60 mila prigionieri politici e attivisti anche ambientali». ùE’ quanto afferma la Cgil nazionale in una nota.
«Lo avevamo già annunciato a luglio scorso – ricorda la Confederazione -. La Cgil crede nei processi multilaterali e nel ruolo delle conferenze Onu sul clima, anche se finora non hanno portato a risultati adeguati alla gravità della situazione, ma non intendiamo con la nostra presenza legittimare il ruolo del governo egiziano, nè le scelte dell’Unfccc di affidare la presidenza a Stati che non rispettano i diritti umani, quest’anno l’Egitto, il prossimo gli Emirati Arabi».
«Non parteciperemo alla XXVII Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ma – prosegue la Cgil – porteremo avanti il nostro impegno per affermare il diritto alla giustizia sociale, climatica, al rispetto dei diritti umani e del lavoro, alla piena e buona occupazione e per la partecipazione attiva e democratica. Lo faremo – conclude – in altre sedi e in altri luoghi, con tutte quelle organizzazioni, movimenti e attivisti che condividono i nostri valori».
Al contrario, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto nel corso della mattinata un incontro bilaterale con il primo ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia, Abiy Ahmed, a margine del Cop27. È la prima autorità a recarsi nel Paese, dopo il caso Regeni, nel 2016.
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