
Le accuse formulate dal pm Paolo Filippini sono manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali
Sono quasi 200 i piccoli risparmiatori ammessi come parte civile, accanto a Malacalza Investimenti e al Codacons, all’udienza preliminare in cui sono imputati l’ ex ad di Carige, Paolo Fiorentino e l’allora responsabile della tenuta delle scritture contabili Mauro Mangani, e la stessa banca, per la vicenda che riguarda la semestrale del 2018 e la presunta mancata comunicazione al mercato della necessità di svalutare sofferenze (crediti non performing) per centinaia di milioni.
Ad accogliere le richieste di entrare a pieno titolo nel procedimento delle parti civili è stato il gup di Milano Giulio Fanales, che ha rinviato l’udienza al prossimo 9 gennaio per consentire la citazione dell’istituto di credito genovese come responsabile civile.
Le accuse formulate dal pm Paolo Filippini sono manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali in quanto, sintetizzando il capo di imputazione, nella semestrale sarebbero state indicate “rettifiche non corrispondenti al vero per 39,7 milioni di euro” e, invece, sarebbe stato omesso di “fornire nelle note illustrative le richieste formulate” dagli ispettori della Bce “pari a 254,7” milioni di euro di rettifiche.
Inoltre dal 3 al 13 agosto sarebbero state comunicate notizie false al mercato “idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo dell’azione ordinaria” di Carige. Consob, pure essendo parte offesa come Malacalza Investimenti, oggi non era in aula per chiedere di essere parte civile.