
Per la bolognese big delle utility, margine operativo lordo a 875 milioni (+2,4%), un risultato netto a 248 milioni (-5,6%) e un indebitamento finanziario netto a 4,489 miliardi
Il cda di Hera ha approvato i conti dei nove mesi che vedono un margine operativo lordo a 875 milioni (+2,4%), un risultato netto a 248 milioni (-5,6%) e un indebitamento finanziario netto a 4,489 miliardi, con un rapporto rispetto al mol di 3,62 volte.
Gli investimenti sono in crescita a 463 milioni (+22,8%) mentre i ricavi sono stati pari a 14,32 miliardi, in forte rialzo (+122,9%) per l’effetto del caro commodity.
«Nonostante la complessità dello scenario esterno, la relazione trimestrale al 30 settembre 2022 evidenzia un margine operativo lordo in crescita rispetto al 2021. Il modello industriale multibusiness, bilanciato tra crescita interna e M&A, e la solidità patrimoniale e finanziaria del gruppo hanno consentito di cogliere le opportunità strategiche del mercato, pur mantenendo basso il profilo di rischio, e di confermare la generazione di valore per tutti gli stakeholder, con azioni di sostegno anche per i clienti in difficoltà», sottolinea una nota.