
La novità del nuovo Patto sono piani nazionali per garantire la sostenibilità del debito e migliorare la crescita sostenibile, ancorati in un quadro comune dell’Ue
«Sostenibilità del debito e crescita vanno di pari passo. Il nostro nuovo Patto di Patto di Stabilità e crescita si concentrerà su ciò che conta. Abbiamo bisogno di un quadro comune semplice e trasparente e di una maggiore titolarità degli Stati membri. Questo Patto di Stabilità e crescita intelligente lo garantirà, grazie a maggiori responsabilità e meccanismi di applicazione più forti». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen (nella foto), su Twitter.
La novità del nuovo Patto sono piani nazionali per garantire la sostenibilità del debito e migliorare la crescita sostenibile, ancorati in un quadro comune dell’Ue.
Si propone di passare a un quadro di sorveglianza dell’Ue basato sul rischio trasparente che distingua i paesi tenendo conto delle sfide del debito pubblico. I piani strutturali di bilancio nazionali a medio termine sono la pietra angolare del quadro proposto dalla Commissione.
Integrerebbero gli obiettivi di bilancio, di riforma e di investimento, compresi quelli volti ad affrontare gli squilibri macroeconomici ove necessario, in un unico piano olistico a medio termine, creando così un processo coerente e snello.
Gli Stati membri avrebbero un maggiore margine di manovra per definire il loro percorso di aggiustamento di bilancio, rafforzando la titolarità nazionale delle loro traiettorie di bilancio.
Un unico indicatore operativo – la spesa primaria netta, ossia la spesa che è sotto il controllo del governo – servirebbe come base per definire il percorso di aggiustamento di bilancio e per effettuare la sorveglianza di bilancio annuale, semplificando così notevolmente il quadro.
Nell’ambito del quadro comune dell’Ue, la Commissione presenterebbe un percorso di aggiustamento di bilancio di riferimento, che copre un periodo di quattro anni, sulla base della sua metodologia di analisi della sostenibilità del debito.
Questo percorso di aggiustamento di riferimento dovrebbe garantire che il debito degli Stati membri con problemi di indebitamento sostanziali o medi sia messo su un percorso plausibile al ribasso e che il disavanzo rimanga credibilmente al di sotto del valore di riferimento del 3% del PIL stabilito nel trattato.
Gli Stati membri presenterebbero quindi piani che definiscano il loro percorso di bilancio a medio termine, la riforma prioritaria e gli impegni di investimento pubblico.
Gli Stati membri potrebbero proporre un periodo di aggiustamento più lungo, estendendo il percorso di aggiustamento di bilancio fino a tre anni, quando il percorso è sostenuto da una serie di impegni di riforma e investimento che sostengono la sostenibilità del debito e rispondono alle priorità e agli obiettivi comuni dell’Ue.