Il gruppo ha inoltre annunciato un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie per un importo massimo di 1 miliardo di euro
Il gruppo assicurativo tedesco Allianz ha comunicato che l’utile netto attribuibile agli azionisti nel terzo trimestre è salito a 2,5 miliardi di euro rispetto ai 2,1 miliardi dell’anno precedente, grazie alla crescita dell’utile operativo e ai maggiori profitti di realizzo, trainati principalmente dalla transazione Voya. L’utile per azione è stato di 6,02 euro, contro i 5,01 dell’anno precedente.
Allianz ha inoltre annunciato un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie per un importo massimo di 1 miliardo di euro. Il programma inizierà a metà novembre 2022 e si concluderà al più tardi il 31 dicembre 2023. La società prevede che l’utile operativo del 2022 si collocherà nella metà superiore della fascia obiettivo di 13,4 miliardi di euro, più o meno 1 miliardo di euro.
L’utile operativo del terzo trimestre è aumentato del 7,4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 3,5 miliardi di euro, grazie al miglioramento dei risultati degli investimenti e delle sottoscrizioni nel segmento Property-Casualty. Ciò è stato parzialmente compensato dal segmento Vita/Salute, che ha risentito dei prodotti di rendita variabile negli Stati Uniti e di un risultato di raccolta netta più debole in Germania.
Anche l’utile operativo del segmento Asset Management ha risentito degli sviluppi del mercato. I ricavi totali del trimestre sono aumentati dell’1,3% a 34,8 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, trainati dal segmento Property-Casualty, con un effetto prezzo positivo e una crescita dei volumi. Questo risultato è stato parzialmente compensato dal segmento Vita/Salute, principalmente a causa di vendite più deboli in Italia e Germania.
Il segmento di attività Asset Management ha registrato una lieve flessione a causa della riduzione dei ricavi e delle commissioni di performance legate agli asset in gestione (AuM).
La crescita dei ricavi interni, che tiene conto degli effetti della conversione valutaria e del consolidamento, è stata pari a meno 3,7%.