Le flessioni più ampie si registrano nell’attività estrattiva (-10,1%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-9,4%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-6,6%)
A settembre la produzione industriale è calata dell’1,8% su base mensile e dello 0,5% su base annua. Lo rende noto l‘Istat. Il dato congiunturale è peggiore delle attese che stimavano una flessione dell’1,5%. Nella media del terzo trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,1%), cala per l’energia (-2,7%) e i beni intermedi (-1,8%) mentre resta stabile per i beni di consumo.
A livello tendenziale, crescono i beni di consumo (+3,4%) e i beni strumentali (+2,4%); diminuiscono, invece, l’energia (-3,5%) e, in misura più marcata, i beni intermedi (-5.3%).
Tra i settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive si segnalano la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+13,9%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,8%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+7,9%).
Le flessioni più ampie si registrano nell’attività estrattiva (-10,1%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-9,4%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-6,6%).