La presidente del Consiglio e i ministri coinvolti hanno presentato il decreto legge approvato ieri in tarda serata
Proroga del taglio alle accise, aumento del tetto al contante, rateizzazione delle bollette, riforma del Superbonus.
L’obiettivo dichiarato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni (nella foto) nella conferenza stampa di questa mattina, venerdì 11, è il contrasto agli effetti del caro energia, per il quale ha previsto uno stanziamento di circa 9 miliardi di euro. Con il decreto – composto da 13 articoli – vengono introdotte modifiche al Superbonus e una proroga fino a fine anno dei crediti di imposta.
Le imprese potranno chiedere la rateizzazione delle bollette di luce e gas. La misura dovrebbe essere destinata esclusivamente alle imprese residenti in Italia e consentirebbe di rateizzare gli importi che eccedono l’importo medio contabilizzato nel 2021 per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023. Secondo quanto previsto, la rateizzazione potrebbe decadere in caso di inadempimento di due rate (anche non consecutive).
Vengono prorogati fino alla fine dell’anno i crediti di imposta per le imprese – con aliquote potenziate al 40% per le imprese energivore e gasivore e al 30% per piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW – e il taglio delle accise della benzina , che sarebbe scaduto il 18 novembre e viene spostato al 31 dicembre.
Confermata anche la volontà del governo di aumentare la soglia massima per i pagamenti in contanti, che passerebbe dai 2mila euro attuali a 5mila. Si tratta di un’inversione di tendenza rispetto alla normativa messa a punto dal governo di Mario Draghi, che prevedeva un’ulteriore riduzione – da 2mila a mille euro – a partire da gennaio.
Il decreto Aiuti Quater prevede poi lo stanziamento di 80 milioni di euro per il 2023 da destinare a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. I contributi saranno in credito di imposta pari al 100% della spesa sostenuta, con un limite di 50 euro per ogni registratore di cassa acquistato.
Tra le misure preannunciate, nel nuovo decreto anche la revisione del Superbonus. Il governo ha abbassato lo sconto sulla spesa per i lavori di efficientamento energetico dal 110% al 90% nel 2023, “perchè ha portato ad una distorsione dei prezzi sui mercati ed è andata ad aiutare soprattutto i redditi più alti”, ha detto la presidente del Consiglio.
L’agevolazione viene confermata anche per gli immobili unifamiliari ma con un limite di reddito, fissato a 15mila euro e variabile in base al numero di componenti del nucleo familiare. Una delle misure è anche quella di allungare di tre mesi la finestra temporale all’interno della quale si applica il Superbonus 110% per le villette. Oltre all’Isee, introdotto anche un “inizio di quoziente familiare”.
Il testo modifica quindi il termine entro cui spetta la detrazione (dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023) a condizione che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Nel decreto approvato dal Cdm è previsto anche l’aumento – da 600 a 3mila euro – della soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti per aiutarli a pagare le utenze domestiche di acqua, luce e gas. Il valore dei fringe benefits – inferiori a 3mila euro – prestati al lavoratore dipendente per far fronte al caro energia non concorrerà a formare il reddito imponibile.
Prevista anche l’esenzione rata imu per cinema e teatri. E, come noto, firma anche sulla riforma delle retribuzioni nella Scuola.