Il consorzio, con Gazprom in maggioranza, che ha la proprietà e la gestione dei gasdotti sabotati a settembre, ha ottenuto di ispezionare la zona in acque danesi
La società che gestisce i gasdotti Nord Stream, bersaglio di un presunto sabotaggio nel Mar Baltico alla fine di settembre, è stata autorizzata a svolgere le proprie ispezioni subacquee nella zona esclusiva della Danimarca. Lo hanno annunciato le autorità danesi.
«Nordstream ha ricevuto il permesso di effettuare un’indagine marina in un’area all’interno della zona economica esclusiva danese», ha detto l’Agenzia danese in un’e-mail, affermando che il permesso è stato concesso il 1 novembre.
Ripercorrendo la vicenda, il 26 settembre sono state rilevate quattro enormi perdite di gas sui gasdotti che collegano la Russia alla Germania, tutti in acque internazionali. Due si trovano, invece, nella zona economica svedese e due in quella danese. A fine ottobre, il consorzio Nord Stream, di cui la russa Gazprom è l’azionista di maggioranza, ha inviato una nave civile battente bandiera russa per effettuare un’ispezione nella zona svedese.
Svezia e Danimarca, dove sono in corso le indagini, avevano rifiutato la partecipazione russa alle ispezioni. Ma i due Paesi non possono opporsi alle immersioni in acque internazionali.