
Le Borse europee confermano il recente trend positivo e partono con il piede giusto nella nuova settimana di contrattazioni
A Milano l’Ftse Mib ha chiuso avanzando dello 0,58% a 24.596 punti. Il Dax di Francoforte è in progresso a 14.313,05 punti con il +0,62% mentre il Cac 40 di Parigi ha guadagnato lo 0,22% a 6.609,17 punti. Londra maglia rosa con il +0,86%. L’Ftse 100 si è attestato a 7.380,96 punti.
Le Borse europee confermano il recente trend positivo e partono con il piede giusto nella nuova settimana di contrattazioni, rassicurate dai segnali di distensione tra Stati Uniti e Cina dopo l’incontro bilaterale tra il presidente Usa Joe Biden e il numero uno di Pechino, Xi Jinping, a margine del G20 di Bali.
Gli indici continuano poi cavalcare le speranze di un rallentamento della stretta di politica monetaria da parte della Fed dopo il dato sull’inflazione americana inferiore alle previsioni, anche se a guastare in parte la festa sono arrivate nel week end le dichiarazioni di Christopher Waller, membro del board della Federal Reserve, che ha indicato che c’è ancora «strada da fare» prima di arrivare al picco del rialzo dei tassi di interesse.
Tra i titoli principali sul listino milanese, StMicroelectronics ha chiuso di slancio a +3,14% al traino del +6% di Infineon a Francoforte dopo la trimestrale migliore delle attese. Bene anche Saipem (+4,17%) e Leonardo (+2,91%), quest’ultima dopo che la tedesca Rheinmetall ha annunciato la firma di un contratto di acquisto da 1,2 miliardi con la spagnola Maxam per le attività del produttore di munizioni Expal Systems.
Debole invece Diasorin (-2,06%) in un settore farmaceutico europeo frenato dal -5% di Roche a Zurigo a causa del flop di una cura contro l’Alzheimer, che non ha superato i test clinici.
Tra le banche, seduta prudente per Banco Bpm (+0,26%): l’a.d. Giuseppe Castagna è tornato ad allontanare ogni ipotesi di consolidamento in tempi brevi.
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro resta sulle posizioni di venerdì sera: 1,0327 da 1,0338. Nella scorsa ottava la moneta unica ha recuperato quasi il 4% al biglietto verde. Il dollaro recupera in parte sulla sterlina, scambiata a 1,1721 da 1,1764, e sullo yen, a 140,43 da 139,15. Valuta giapponese debole anche contro l’euro, a 145,05 da 143,70.
In calo il prezzo del petrolio: il Wti dicembre cede lo 0,63% a 88,40 dollari al barile, il Brent gennaio scende dello 0,36% a 95,64 dollari. Rimbalza il gas naturale ad Amsterdam: +16,7%) a 114,2 euro per megawattora.