
Il viceministro dell’Economia era ospite a Quarta Repubblica: “Fermeremo il diluvio”
«Le cartelle esattoriali? Fermiamo il diluvio. Vi spiego noi che cosa vogliamo fare. Questa massa di cartelle c’è perché nel corso del tempo si sono avvicendati tanti provvedimenti in base ai quali, dopo l’iter che parte dagli avvisi di accertamento spesso non onorati dai contribuenti, si traducono in cartelle esattoriali: in tutto 1.132 miliardi. Di questi, la Corte dei conti ci dice che se ne possono riscuotere solo il 6-7%».
Così il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo in merito alle cartelle esattoriali, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, su Retequattro, che ha ventilato, tra l’altro – riferisce una nota dell’emittente – la possibilità che tutte le cartelle di importo inferiore ai mille euro vengano cestinate, in quanto i costi di riscossione sarebbero superiori all’entrata per l’erario.
«In una situazione normale si dovrebbe togliere di mezzo questa massa di cartelle non riscuotibili. Faccio degli esempi: i deceduti – ci sono delle cartelle che hanno raggiunto i deceduti e purtroppo non possono più essere onorate; i falliti. Tante cartelle riguardano soggetti che non possono più adempiere alle loro obbligazioni tributarie – ha spiegato Leo -: queste cartelle vanno necessariamente tolte di mezzo. Sulle restanti cartelle bisogna fare una selezione. Se ci sono cartelle il cui ammontare non supera i 1000 euro, i costi di riscossione sono più elevati rispetto a quello che si può riscuotere».
E il viceministro ha concluso: «Se la cartella è di 800 euro il costo di riscossione è molto più elevato – solamente le cartelle sino al 2015, già un provvedimento analogo fu adottato dal 2000 al 2010 si azzerarono queste cartelle. Ora se portiamo quella data e la spostiamo in avanti al 2015, tutte le cartelle di un valore inferiore a 1000 euro possono essere cestinate. Non perché vogliamo fare condoni, sconti – ha concluso -, ma perché gli oneri di riscossione sono più elevati».