
Al momento quattro quinti delle società con rating S&P ha un outlook stabile, il che indica la tenuta del credito in vista di una potenziale recessione nel 2023
Gli elevati costi dell’energia potrebbero limitare la competitività delle imprese italiane nel 2023. È quanto rilevano gli esperti di S&P in un rapporto pubblicato oggi in cui sottolineano come il prezzo medio wholesale del gas naturale ha superato i 100 euro per megawattora nel 2022, con un aumento di 5 volte rispetto al 2019. Il prezzo medio di acquisto dell’elettricità all’ingrosso è stato circa 9 volte più alto nel terzo trimestre del 2022 rispetto al 2019.
Al momento quattro quinti delle società con rating S&P ha un outlook stabile, il che indica la tenuta del credito in vista di una potenziale recessione nel 2023.
Gli outlook negativi nel frattempo sono saliti al 12% rispetto al 2% di fine 2021, ma rimangono ben al di sotto dei livelli registrati durante la pandemia. Secondo S&P, i ricavi dovrebbero aumentare di circa il 5% nel 2023, poiché la debolezza del contesto economico dovrebbe in parte compensare l’effetto pass-through dell’inflazione da costi.
«Tutti i settori ad alta o moderata intensità energetica – si legge nel rapporto – subiranno una sostanziale pressione sui margini nel 2022-2023, indipendentemente dal trasferimento dei costi».
S&P prevede che la crescita degli investimenti delle imprese si ridurrà nel 2023 rispetto al 2022, in cui le aziende hanno beneficiato di un trascinamento della ripresa economica del 2021. I volumi nel settore delle costruzioni dovrebbero beneficiare delle opere infrastrutturali legate al Pnrr, ma le attività di ristrutturazione residenziale dovrebbero ridursi nel 2023.
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