
Tornano a far paura ai mercati le decisioni delle banche centrali. In particolare dopo le dichiarazioni di Bullard, da sempre uno dei “falchi” della Fed
Apertura in progresso per le Borse europee, con Milano che sale a 24.505 punti (+0,68%). Bene Parigi, che avanza dello 0,31% e Londra, che segna quota (+0,34%). Francoforte, lievemente più tonica, guadagna lo 0,55%.
Tornano a far paura ai mercati le decisioni delle banche centrali. In particolare dopo le dichiarazioni di Jim Bullard, da sempre uno dei “falchi” del Fomc, il comitato direttivo della Fed che decide l’andamento dei tassi.
Secondo il presidente della Federal Reserve di St. Louis, i rialzi dei tassi fatti fino ad ora “hanno avuto effetti limitati sull’inflazione osservata” e quindi, nonostante le azioni di politica monetaria aggressive intraprese quest’anno, l’attuale tasso di riferimento, compreso tra il 3,75% e il 4%, rimane al di sotto della soglia “sufficientemente restrittiva”.
Parole che, assieme al calo superiore alle attese delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione settimanali, hanno appesantito Wall Street che ieri ha chiuso i territorio negativo (Dow Jones a -0,02%, l’S&P 500 a -0,27% e Nasdaq a -0,35%).
Per quanto riguarda la Bce, c’è grande attenzione per il discorso della presidente Christine Lagarde in programma alle 9 e 30. Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Bce, ha dichiarato che secondo le stime «la recessione nell’area dell’euro è un fatto ormai probabile tra l’ultimo trimestre di questo anno e il primo del prossimo».
Grande attenzione è stata riservata dagli analisti anche alla situazione economica della Gran Bretagna, ufficialmente in recessione. La conferma è arrivata dal ministro delle Finanze britannico, Jeremy Hunt, che ieri ha presentato la legge di bilancio d’autunno del governo di Rishi Sunak che prevede un piano da 55 miliardi di sterline per coprire un buco nei conti.
Intanto, questa mattina lo Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in leggerissimo aumento in avvio di seduta: il differenziale è partito a 191 punti base rispetto ai 190 della chiusura di ieri. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,9%.
Per quanto riguarda il mercato energetico, il prezzo del gas parte poco mosso in Europa. All’hub olandese Ttf, riferimento europeo, i contratti sono scambiati a 112 euro al megawattora, in calo dello 0,11%, dopo aver terminato ieri le contrattazioni a 115,5 euro per megawattora, in rialzo dell’1,4% sull’ultimo closing. Anche i prezzi del petrolio in rialzo sui mercati asiatici. I futures sul Light Crude Wti salgono dello 0,54% a 82,98 dollari al barile e quelli sul Brent dello 0,39% a 90,13 dollari al barile.
Atteso poi, a mercati chiusi, il giudizio dell’agenzia di rating Fitch sull’Italia dopo che, a ottobre, aveva lanciato un monito sui conti.