La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha presentato il primo rapporto annuale sui fenomeni che guideranno il mercato dell’editoria nel 2023
Nel mercato italiano dell’editoria libraria, a fronte di una crescita dell’offerta in termini di titoli (85mila novità nel 2021) si sta sempre più contrapponendo una riduzione della tiratura (5.730 copie di editoria varia tra le categorie adulti e ragazzi), mentre i lettori over65 crescono più di quelli giovani (rispetto ai 7 milioni degli anni ’70, oggi sono il doppio) e il libro cartaceo si conferma il principale strumento di lettura: 3 persone su 4 (73,6%) leggono esclusivamente su carta; il 9,4% solo e-book ma, al contempo, il 43% dei libri venduti viene acquistato online, canale di vendita privilegiato soprattutto per gli editori di piccole dimensioni.
Sono solo alcuni dei dati che emergono dal lavoro dell’Osservatorio sul futuro dell’editoria della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli che, in collaborazione con l’omonimo gruppo, ha presentato il primo rapporto annuale sui fenomeni che guideranno il mercato dell’editoria nel 2023.
Dal dossier emerge più che in passato una polarizzazione tra bestseller di grande successo e titoli che raggiungono una tiratura contenuta (meno di 10mila copie), mentre sono in progressiva riduzione i titoli di medio successo. I generi più acquistati nel 2021, in crescita rispetto al 2020, sono i fumetti (+134%), la narrativa di genere straniera (+15%), i libri per bambini 0-5 anni (+23%), la narrativa di genere italiana (+13%), biografie e autobiografie (+22%), politica e attualità (+32%) e famiglia e benessere (+25%).
«Quando si parla di futuro dell’editoria si pensa spesso ai suoi prodotti: a come possono evolvere, cambiare nel tempo. Questa è sicuramente una sfida, ma non è la sola – spiega Alessandra Carra, amministratrice delegata del gruppo Feltrinelli – la vera sfida dell’editoria sarà la capacità di comprendere il contesto, di ascoltare e anticipare interessi, abitudini, gusti dei lettori. E di creare comunità. È nelle comunità di lettori, infatti, che si trova oggi il vero motore del cambiamento».