
Inizio sottotono per i mercati, in previsione dello stop anticipato per le festività del Thanksgiving di giovedì e per il Black Friday di venerdì
La Borsa di Milano apre in calo con diversi big che staccano la cedola. Nei primi scambi il Ftse Mib cede lo 0,64% a 24.524 punti. L’indice Cac 40 di Parigi cede lo 0,29% a 6.625,05 punti, il Dax 30 di Francoforte arretra dello 0,26% a 14.393,12 punti e l’Ftse 100 di Londra registra un -0,15% a 7.374,24 punti.
La settimana inizia sottotono per i mercati, in previsione dello stop anticipato per le festività del Thanksgiving di giovedì e per il Black Friday di venerdì, e in attesa dei Pmi di domani e dei verbali delle ultime riunioni della Fed e della Bce.
L’attenzione dei mercati sarà tutta concentrata sulle valutazioni dei banchieri centrali sui rialzi “jumbo” dei tassi e per quanto riguarda la Bce sui possibili indizi sulla riduzione dei bilanci. Venerdì scorso Christine Lagarde ha ribadito che l’istituto intende ridurre il bilancio e che continuerà ad aumentare i tassi di interesse per domare l’inflazione, anche a costo di frenare l’attività economica, ma i mercati sembrano non ascoltarla.
I mercati asiatici sono deboli e così anche i future a Wall Street. Lo yuan arretra sul dollaro, mentre i contagi giornalieri salgono a livelli record in Cina e a Pechino si registra il primo morto per Covid da sei mesi a questa parte. I timori per la pandemia in Cina fanno arretrare anche i prezzi del petrolio: il prezzo del greggio Wti del Texas è a 79,86 dollari al barile, in discesa dello 0,31%. Il prezzo del Brent del mare del Nord è a 87,21 dollari al barile, a meno 0,47%.
Prezzo del gas scambiato a 115 euro per megawattora ad Amsterdam, dopo le prime battute della settimana. I futures con consegna a dicembre segnano una flessione marginale dello 0,44% rispetto all’ultima chiusura di venerdì. Le consegne a gennaio 2023 vengono pagate 120,5 euro per MWh, con un calo più deciso dell’1,81%.
Infine, in apertura lo Spread resta dove aveva chiuso la settimana scorsa, a 187 punti base. Il differenziale tra Btp e Bund registra una lieve oscillazione in salita. Il rendimento del decennale italiano è a 3,87%.
Per le macro, oggi attesa per i dati sui prezzi alla produzione in Germania, mentre in Usa è in uscita l’indice Cfnai.