
Il viceministro all’Economia: “Vogliamo instaurare un rapporto non più conflittuale col contribuente”
«È ora della tregua fiscale. Alta la guardia all’evasione, ma con i contribuenti non vogliamo rapporti conflittuali». Lo sottolinea in una intervista al Corriere della Sera, il viceministro all’Economia, Maurizio Leo.
«Con la tregua fiscale – spiega – vogliamo instaurare un rapporto non più conflittuale col contribuente e smaltire il magazzino crediti dell’Agenzia delle entrate, che ha raggiunto 1.132 miliardi, di cui solo una minima parte esigibile. Ecco perché cancelliamo le cartelle fino a mille euro notificate fino al 2015, mentre per le altre si dovrà pagare tutto, ma in cinque anni, senza sanzioni, aggi e interessi». I contribuenti interessati sono «tantissimi. Basti pensare che quelli che hanno cartelle pendenti sono 19 milioni».
Quanto poi alla revsione al rialzo della tassa sugli extraprofitti introdotta in manovra il viceministro spiega che si tratta della voce di maggiore entrata. «Il gettito previsto nel 2023 è di circa tre miliardi. Li incasseremo correggendo la base imponibile 2022 della tassa introdotta dal precedente governo e aumentando l’aliquota dal 25 al 35%. Poi, per il 2023, abbiamo completamente cambiato la base, facendo riferimento non più al differenziale Iva ma all’utile di bilancio, sulla scia del regolamento Ue».