
L’accordo prevede, attraverso la chiusura delle sedi di Tim il venerdì, il passaggio da due a tre giornate di smart-working
Tim comunica di aver siglato con le organizzazioni sindacali il nuovo accordo sul lavoro agile che avrà durata di 13 mesi (dal 1° febbraio 2023 al 29 febbraio 2024) e riguarda circa 32.000 dipendenti del Gruppo.
L’accordo prevede, attraverso la chiusura delle sedi di Tim il venerdì, il passaggio da 2 a 3 giornate di smart-working: ciò consentirà ai dipendenti di meglio pianificare le proprie attività extra-lavorative, di rafforzare la co-presenza fra colleghi in ufficio negli altri giorni della settimana e di realizzare l’efficientamento energetico e la relativa riduzione di emissioni di CO2.
L’impatto è particolarmente rilevante nelle grandi città, come Roma (12.000 dipendenti) e Milano (3.700 dipendenti), con una riduzione del pendolarismo del 60%.
L’intesa è il risultato di una lunga fase progettuale che ha coinvolto le organizzazioni Sindacali e si basa, a seconda dei ruoli ricoperti, sull’alternanza del lavoro all’interno e all’esterno dei locali aziendali.
L’accordo introduce due modalità di lavoro agile, giornaliero e settimanale, che differiscono per il diverso grado di autonomia, per la possibilità di organizzare il lavoro per obiettivi e per il differente regime orario.
«È un accordo che conferma la volontà delle parti di scommettere su un nuovo modello organizzativo. Si tratta di un modello equilibrato, che da’ risposte importanti in termini di conciliazione vita/lavoro e garanzie per la gestione di situazioni personali complicate». Così Riccardo Saccone, segretario nazionale della Slc Cgil. «A legislazione vigente – ha aggiunto il sindacalista – gli accordi fra le parti, non obbligatori, sono comunque una buona notizia che conferma, pur nella complessità di questi temi, la volontà di costruire modelli organizzativi condivisi».