
Dai musei alle aziende, la tecnologia a tre dimensioni per rendere appetibili siti web e negozi; con uno sguardo al nuovo Metaverso
Una realtà nata nel momento che sembrava meno prospero in assoluto, la pandemia di Covid-19, e che da un’esigenza del momento (riconvertire una fabbrica di scarpe a produttore di mascherine) ha saputo trarre le sinergie per poi poter guardare altrove, in un dimensione (è il caso di dirlo) diversa. È 3D Virtual System, una start up nata nel lockdown del 2020 e che ha intenzione di abbattere diverse frontiere e di guardare sempre più al futuro, come spiegano i soci Antonia Serra e Giulio Micillo; tra le opportunità da valicare nei prossimi anni, anche quelli del Metaverso.
Antonia e Giulio si conoscono il 7 marzo 2020, e dall’8 devono fare i conti con un ostacolo che paralizza tutta Italia: la pandemia di SarsCoV2, che chiude in casa gli italiani in eterni lockdown che sembrano non finire mai. Giulio ha una fabbrica di scarpe, un’attività di famiglia che rischia di non riaprire se non saprà riadattarsi alle condizioni proibitive del periodo. Così decide di riconvertire la propria azienda, da produttori di scarpe alle mascherine. Nonostante il periodo nero per tutto il paese, tra Antonia e Giulio scatta una collaborazione che li spinge a pensare al dopo, al futuro che sembra ancora troppo remoto e ostacolato dalle vicissitudini del momento. Antonia ha viaggiato molto, ed è rimasta stupita di vedere come in altre nazioni anche i più piccoli musei vengono enormemente incentivati, mentre in Italia opere di valore artistico e storico inestimabili vengono tralasciate o restano comunque lontane dal pubblico. Chiusa in casa, oggetto come tutti delle restrizioni dovute al circolare del virus, inizia a pensare: come si potrebbero rendere quei musei, quei beni, ma anche fabbriche, show room, prodotti accessibili nella loro interezza a chi non può recarsi in un posto?
Da questa esigenza nasce 3D Virtual System: dare corpo, con scansioni tridimensionali più vicine che mai alla realtà, a luoghi che le persone chiuse in casa o troppo lontane non possono visitare di persona. Ma non è un’idea che rimane vincolata al momento pandemico: i tour virtuali, composti da insiemi di immagini panoramiche a 360°, si possono applicare ad altri settori. Per esempio per offrire un tour virtuale della propria azienda ai clienti, o poter far visionare un prodotto come se fosse lì, tra le mani di chi lo osserva; da un tablet, da un telefono o perché no con visori ad hoc. Il tour in 3D diventa così un biglietto da visita importante per le aziende, che può creare integrazione con un sito internet o i social. In più si tratta di un’attività molto personalizzabile, e infatti 3D Virtual System integra il servizio con una consulenza, che permetti di capire quali sono le esigenze del cliente e valutare, ad esempio, la possibilità di inserire immagini, musiche, video dell’azienda; o perché no, prenotare un appuntamento o tanto altro direttamente all’interno del tour.
Tutti possono essere clienti di 3D Virtual System, perché non solo i costi del servizio lo rendono alla portata di tutti, ma si tratta di un’innovazione che può valorizzare i prodotti e gli spazi di qualsiasi azienda (o anche di eventi fieristici). Il target di riferimento sono ovviamente gli imprenditori, ma i campi di applicazione sono infiniti: per mostrare struttura ricettiva, eventi, showroom, per offrire al cliente un’esperienza di acquisto più immersiva con una ricostruzione 3D del prodotto. Altre applicazioni interessanti sono per la gestione degli immobili, soprattutto quelli di lusso, che offrono la possibilità di generare planimetrie tridimensionali, visualizzare l’immobile in modalità dollhouse e di organizzare appuntamenti virtuali nel tour tra agenzie e clienti così da ottimizzare le operazioni di vendita e fitto. Tutto ciò è possibile grazie alla capacità di 3D Virtual System di intraprendere collaborazioni con le realtà che già utilizzano queste tecnologie, tra cui gli studi di architettura e design, le imprese di edilizia e soprattutto le attività legate al mondo della comunicazione.
Ora però i due soci vogliono guardare ancora più lontano, a una “terra vergine” ancora emergente che però sembra fatta ad hoc per queste realtà aumentata: il Metaverso, dove un prodotto, una mostra o un negozio realizzati in tre dimensioni non sono più solo uno scenario futuro, ma una realtà che, come la start up di Antonia e Giulio, può dare forma ai sogni.